L'Italia corre sia economicamente che finanziariamente verso un burrone senza precedenti. Se il debito pubblico accumulato nel tempo può essere ripianato negli indici e nelle graduatorie europee dai tassi di risparmio privato, è altrettanto vero che il ritratto delle famiglie italiane dipinto dagli istituti di statistica è sempre più nero e cupo. Quella che circa vent'anni fa era stata annunciata come una rivoluzione liberale si è rivelata nel tempo una politica fragorosamente fallimentare. Le tasche degli italiani languono, con portafogli sempre più vuoti ed accise che si accumulano indisturbate tra tasse sempre più elevate. Non basta sentire che solo un italiano su cinque sceglierà di andare in vacanza, nè basta leggere di quei troppi anziani costretti a vivere con assegni pensionistici di circa 500 Euro/mese che arrivano a singhiozzo. Chi si ricorda più della fantastica social card, che avrebbe permesso fantastici acquisti sostenendo anziani e famiglie disagiate con ricariche di 40 Euro/mese? Scherzi a parte, la fotografia dell'Istat giunge implacabile a segnare la nuova forbice sociale. Il cuneo si fa sempre più largo, con pochi(ssimi?, nds) che stanno meglio e molti(ssimi?, nds) che stanno sempre peggio. Stando all'ultimo report presentato, la situazione è complessivamente pessima. Nel 2010 1 milione e 156mila famiglie sono risultate in condizioni di povertà assoluta, per un totale di circa 3 milioni e 129 mila individui. In altre parole, il 5,2% circa della popolazione vede la fine del mese come un miraggio inarrivabile. Quello che il report certifica come standard di povertà prevede, nel contempo, quella soglia minima necessaria ad acquisire il paniere di beni e servizi ritenuto essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile. Le più colpite dalla crisi e dalla mancanza di liquidità risultano le famiglie con membri aggregati, quelle in cui almeno un componente non ha mai lavorato o cerca lavoro e le altre dove l'individuo di riferimento ha almeno un diploma di scuola secondaria superiore. Risulterà purtroppo ovvio scrivere che le famiglie più povere saranno quelle con indici di istruzione complessivamente più bassi (punte percentuali dell'8,3%, nds) in aggiunta a quelle con individui in cerca di occupazione e con figli a carico. Sullo sfondo rimane il pensionato silente. Finiti gli sproloqui contro la magistratura ossessionata dai suoi problemi, il vecchietto più famoso d'Italia ritorna fuori spudorato: "Agli italiani è andata di lusso.", il commento pronunciato secondo L'Unità. Se così fosse, solo una cosa: vai a casa, buffone.
Per saperne di più:
http://www.unita.it/economia/l-allarme-lanciato-dall-istat-br-tre-milioni-in-poverta-assoluta-1.313905
http://www.unita.it/italia/berlusconi-senza-pudore-br-agli-italiani-e-andata-di-lusso-1.313853