Ritratto dei Terroristi ISIS. Aspiranti Padroni dell’ Iraq

Creato il 19 giugno 2014 da Gianluca Pocceschi @geopolitiqui

Dopo 4 giorni di combattimenti contro le forze di sicurezza dell’ Iraq, lo scorso 10 giugno, il gruppo terrorista dell’ ISIS – Stato Islamico di Iraq e Siria conquista Mosul la seconda città del paese mediorientale e prende il controllo di banche, basi militari e edifici pubblici.

I terroristi assaltano anche un deposito americano rifornendosi di munizioni, armi e veicoli (inclusi 6 elicotteri Black Hawk) e 500 miliardi di dinari (460 milioni di dollari) di freschissimi contanti appena stampati. Qualcosa come 500.000 persone sono fuggite terrorizzati dalle aree conquistate dai Jihadisti.

Attualmente guidato da Abu Bakr al – Baghdadi, un Jihadista iracheno, l’ ISIS potrebbe contare su 6.000 combattenti in Iraq e dai 3.000 ai 5.000 in Siria, includendo circa 3.000 stranieri; circa un migliaio provenienti dalla Cecenia e forse 500 tra Gran Bretgna e Francia (The Economist).

Cronologia del Terrore:

2004 – 2005 Il gruppo emergeva come “Al – Qaeda in Iraq” a seguito dell’invasione guidata dagli Stati Uniti dell’Iraq. Il suo obiettivo era provocare una guerra civile.

2006 – 07 Il gruppo nel febbraio 2006 con una serie di attentati colpiscono numerosi luoghi sacri sciiti in modo tale da espandere la violenza settaria attraverso il paese. Dopo essersi uniti con altri gruppi di insorti Sunniti, cambiano nome e prendono il nome di Islamic State in Iraq (I.S.I.)

2008 – 10 I.S.I. rivendica più di 200 attacchi, molti dei quali nelle aree densamente popolate intorno a Baghdad

2011 – 12 Il gruppo rimane relativamente tranquillo per gran parte del 2011, ma riemerge dopo il ritiro delle truppe americane dall’Iraq.

2013 Vedendo nuove opportunità di crescita, I.S.I entra nella guerra civile in Siria e cambia nome così da riflettere il nuovo scopo di stabilire uno Stato relisioso islamico a cavallo tra la Siria e l’Iraq.

Invece di combattere come un gruppo affiliato di Al – Qaeda nel 2011, l’ ISIS comincia a controllare territori, dispensando il suo brand di giustizia e imponendo la propria legge morale: no sigarette, calcio, musica o donne senza velo, per esempio. Nelle regioni conquistate della Siria e ora dell’ Iraq impone tasse alla popolazione come segno tangibile di sovranità.

Lo Stato Islamico dell’Iraq e Siria ha giurato di stabilire un califfato – un governo islamico unificato guidato da un Califfo, per molti considerato essere il successore dell’autorità politica di Maometto – territorialmente sovrano dalla Siria Occidentale attraverso l’Iraq fino alla frontiera ad est con l’ Iran.

La missione di riaccendere la violenza settariasembra essere il primo obiettivo. Una regione già di fatto molto divisa anche per colpa dell’ex – occupante americano che ha cercato di immaginare una Soft Partition dell’Iraq nelle principali confessioni e gruppi etnici interni. 

Le immagini delle violenze sommarie verso i soldati iracheni, musulmani sciiti e curdi hanno già sortito l’effetto di rappresaglie verso i Sunniti iracheni. La divisione rende deboli e la strategia del gruppo terrorista punta diritto all’implosione dello Stato così da prendere il controllo delle sue macerie.

Il primo ministro dell’ Iraq Al – Maliki inneggia all’unità di sunniti, sciiti e curdi per combattere i terroristi che hanno preso possesso di un terzo dell’ Iraq e di un terzo del territorio siriano. Baghdad trema con i terroristi a Baquba, 93 Km e 43 minuti di auto dalla capitale Barack Obama dispiega le navi da guerra nel golfo pronto ad accendere i cannoni delle terza guerra del golfo.

To be continued…

Nella foto terroristi. credit by  www.cfr.org


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