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Ritratto di famiglia con estinzione

Creato il 19 luglio 2012 da Andreapomella

Ritratto di famiglia con estinzione

Nel mercato delle pulci di Mauerpark, nel quartiere di Prenzlauer Berg, a Berlino, sono incappato nel banco di un rigattiere particolare. Vendeva vecchi album fotografici appartenuti a famiglie di sconosciuti. Alcuni avevano la copertina in pelle, altri solo un foglio di carta velina. Poi c’erano cassette strapiene di fotografie di diversi formati messe alla rinfusa. Le fotografie costavano cinquanta centesimi l’una, gli album avevano in proporzione un prezzo più vantaggioso, si partiva dai due euro. Mi sono fermato a sfogliarne uno. Erano vecchie foto di famiglia, con ritratti singoli e di gruppo, immagini di uomini in divisa da ufficiale, bambini con l’espressione del viso precocemente invecchiata, donne disabituate a stare al cospetto dell’obiettivo e che mostravano un’espressione dura, quasi spaventata. Gli sfondi erano antichi interni borghesi, o grandi giardini fioriti, su tutte la patina giallastra del tempo. Il senso più intimo di intere esistenze era lì raccolto sul banco di un rigattiere di Berlino Est. Tutto ciò che volevo era comprendere la legge che presiede a tutto questo, ossia perché un visitatore occasionale come me dovrebbe essere interessato ad acquistare per pochi spiccioli la memoria fotografica di una famiglia estinta? L’idea che i miei album fotografici, boscaglie di ricordi, felici e dolorosi, possano finire un giorno sul banco di un mercato delle pulci, e magari essere acquistati da un turista straniero che li mostrerà ai suoi amici come souvenir di viaggio, mi fa spavento. Esiste la possibilità che la vita presto o tardi si riduca a questo, all’oggetto di una trattativa commerciale di breve formalità, pochi secondi, sfogliare, guardare, comprare e andarsene, com’è in qualsiasi legge di mercato.


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