Un gioco che parla di blocchi creativi e drammi familiari che si sviluppano tra le pieghe della vita
The Novelist è un videogioco narrativo sulla carta molto interessante, che però non ci ha convinti del tutto. Uno scrittore porta la sua famiglia (moglie e figlio) in vacanza in una casa isolata. Dan Kaplan, questo il suo nome, sta vivendo un momento di profonda crisi personale, dovuto al più classico dei mali che possa affliggere chi fa il suo lavoro: un blocco creativo. Insomma, non riesce più a scrivere nulla che lo soddisfi e il romanzo che ha in testa sembra non voler prendere forma.
Da questo stallo derivano anche i problemi della moglie, pittrice insoddisfatta di se stessa e del rapporto con il marito, e del figlio, bambino che soffre particolarmente la solitudine e che vorrebbe avere più attenzioni da parte del padre. Nei panni di un'entità che vive nella casa di vacanza dei Kaplan, luogo di fuga che dovrebbe aiutarli a superare le crisi che stanno attraversando, a noi giocatori spetta il compito di osservare la vita della famiglia, scoprire le esigenze personali di ognuno e decidere di volta in volta quale accontentare o, per dirla come nel gioco, quale compromesso accettare. Come? Il procedimento è davvero molto semplice, più di quanto si possa pensare. Ogni decisione da prendere rappresenta un capitolo del gioco. Vagando per la casa si devono cercare dei documenti (lettere, appunti, disegni) e si deve interagire con i Kaplan leggendone i pensieri e penetrandone nei ricordi. In questo modo si accederà ai loro stati emotivi e si diverrà coscienti dei loro bisogni. Mentre si svolgono queste allegre attività è importante non farsi vedere: pena l'impossibilità di leggere i pensieri di chi ci ha individuato. Per farcela si deve girare per la casa saltando da una luce all'altra (lampade, plafoniere, abatjour e così via), cercando di rimanere fuori dalla vista dei Kaplan, nel frattempo intenti a vivere le loro vite. Niente di complicato, anche se nei capitoli avanzati molte luci saranno spente, rendendo più ardui gli spostamenti. Scoperte le esigenze di tutta la famiglia (o almeno di uno dei membri) bisognerà cercare uno dei tre oggetti che rappresentano il modo di soddisfarle e, nel cuore della notte, sussurrare all'orecchio di Dan cosa deve fare per procedere. In questo modo si chiuderà il capitolo e si potranno vedere le conseguenze delle nostre azioni. È chiaro che la gioia di uno produrrà la frustrazione degli altri due, che non hanno visto raggiunto il compromesso desiderato. Proseguendo nell'avventura la catena delle scelte suggerite a Dan produrrà effetti diversi sulla vita della famiglia, fino al finale che sarà differente a seconda delle decisioni prese.
The Novelist - Trailer di gameplay
I videogiochi incentrati sulla narrazione hanno alcuni doveri verso il giocatore. Il più importante di tutti è quello di appassionarli con la storia raccontata. E qui sappiamo di aprire il vaso di Pandora delle discussioni, visto che ognuno di noi, per cultura e vita, reagisce in modo differente al contatto con un'opera. Nel caso di The Novelist ci troviamo di fronte a un racconto intimo e minimalista, ma spesso fin troppo prevedibile nei suoi risvolti. Il sistema di scelte porta a farsi alcune grandi domande sulla vita: è più importante nutrire e soddisfare l'egoismo naturale di ogni individuo, rischiando di mandare in rovina i rapporti con le persone che gli stanno intorno, oppure lo si può rendere felice solo dando spazio a chi gli è vicino? È giusto sacrificare gli affetti per la carriera?
Ma al di là di questo, si sentono alcune mancanze. In primo luogo proprio la natura delle scelte finisce per mostrare tutti i limiti del sistema, molto simile a quello di un libro game. Come dicevamo il gioco è diviso in capitoli in cui bisogna decidere quale dei tre protagonisti soddisfare. Il problema è che, a parte per qualche dettaglio, i capitoli successivi non saranno realmente influenzati da quanto successo in precedenza. Il giocatore è chiamato a scegliere di volta in volta in base alla simpatia che prova per i tre. Non c'è una scelta giusta da compiere ma, di convesso, non c'è neanche una scelta sbagliata. Questa consapevolezza porta ad affrontare il gioco in modo paradossale. Esaminando i desideri dei tre è facile scoprire che tutti hanno sogni e ambizioni legittimi e in parte condivisibili. Ma proprio per questo diventa impossibile compiere una scelta che non sia dettata dalla mera simpatia, ossia dall'egoismo del giocatore che finirà per cercare di proiettare in gioco le sue aspettative, sperando che trovino adeguata soddisfazione. Purtroppo è proprio ciò che avviene, ossia non si viene mai delusi dalle proprie scelte e si ottiene più o meno ciò che ci si aspetta prendendole. I più cinici potrebbero anche decidere di non decidere e rigiocare The Novelist tre volte, favorendo a turno i personaggi in modo da vedere i vari risvolti della storia. Ci sembra un risultato un po' misero per un titolo che vorrebbe fare della partecipazione emotiva del giocatore il suo fulcro. L'entità onnisciente guidata dal giocatore finisce per diventare una presenza dispettosa e umorale più dei personaggi stessi; di fatto indifferente alle loro sorti perché cosciente di poter soddisfare chi vuole, senza dover accontentare tutti. Che fosse questo l'effetto voluto?
Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- OS: Windows 8.1 Pro 64-bit
- CPU: Intel Core i7-4770 a 3.40GHz
- RAM: 16 GB
- Scheda video: nVidia GeForce GTX 660
- Requisiti Minimi
- Sistema operativo: Windows XP SP 2, Windows Vista/7/8
- Processore: 1.8 GHz
- RAM: 2 GB
- Scheda video: con 256 MB di VRAM
- Hard Disk: 800 MB
- DirectX: 9.0c
- Requisiti Consigliati
- Processore: 2 GHz
- RAM: 4 GB
- Scheda video: con 512 MB di VRAM
Pro
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Affronta tematiche originali per un videogioco
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Buona sceneggiatura
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Narrazione interessante...
Contro
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...ma un po' tagliata con l'accetta
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Scelte dai risvolti prevedibili