Ritratto di un uomo morto, Sarah Hall, Granvia

Creato il 03 febbraio 2012 da Atlantidelibri

Da novembre 2011 la casa editrice Gran vía edizioni si rinnova nella struttura societaria, con l’intento di proporre  autori moderni internazionali in una innovativa veste grafica. Nata nel gennaio del 2006, dopo aver rivolto la sua attenzione alla narrativa spagnola, la casa editrice ha inaugurato una nuova collana, Altrevie.

«altrevie per raggiungere i territori letterari più interessanti – specificano gli editori -, altrevie come luoghi da scoprire attraverso un sistematico sconfinamento di generi».

Così, ecco un valido esempio della nuova “strada” intrapesa.

Basterebbe l’accenno al vecchio pittore italiano impegnato ad immortalare nature morte, nello specifico bottiglie, per farci accostare a questo teste, interese che aumenta apprendendo che è stato selezionato per il Booker Prize, il più importante premio letterario inglese
Le vicende dei protagonisti scorrono parallere per rientrare in un ben costruito congegno, fatto di rimandi incrociati a temi come la vita e la morte, l’arte e la solitudine, in cui risalta la scrittura intima e coinvolgente dell’autrice. E che emozione vedere citata Via Fondazza, dimora cittadina del pittore, che avrete ormai riconosciuto…

Image via Wikipedia

Non sei in te. Non lo sei da un po’, ormai, dall’incidente. O meglio, dal momento in cui ti è stato riferito. Quella mattina, nel preciso istante in cui tenevi il telefono all’orecchio e tuo padre pronunciava quelle parole orribili, hai sentito dentro di te qualcosa di diverso, fuori fase. Non sai dire con esattezza dove sia il guasto; è difficile da mettere a fuoco, difficile da esprimere. Non si tratta di dolore. Il dolore sarebbe semplice. Qualcosa di intimo, di intrinseco, è cambiato. Ti senti smarrita. Anzi no. Assente. Ti senti assente.

Italia, primi anni Sessanta. Giorgio è un pittore alla fine della propria vita. Nel suo eremo pacifico, mentre continua a dipingere bottiglie, il tema preferito delle sue nature morte, affida i propri ricordi a un diario che diviene testimonianza dei sacrifici, dei dolori, delle perdite che hanno reso la sua esistenza misteriosa e inaccessibile. Poco tempo dopo Annette, un’allieva di Giorgio ormai diventata cieca, si prende cura della tomba del vecchio maestro, mentre tenta di capire un mondo che non può più vedere e che la minaccia attraverso un’oscura e indicibile presenza.
Inghilterra, trent’anni dopo. Peter Caldicutt, che un tempo aveva scritto lettere al pittore delle bottiglie, è ora un paesaggista di successo, ma proprio i panorami che tanto ama e a cui deve da sempre la sua ispirazione rischiano di mettere in pericolo la sua vita, costringendolo a fare i conti con un passato mai dimenticato. Qualche anno dopo Susan, sua figlia, impegnata nell’allestimento di una mostra sui grandi maestri del ventesimo secolo, affronta il dolore per la perdita improvvisa del fratello gemello precipitando in un vortice di abbandono sessuale.

Intrecciando abilmente la storia di quattro personaggi che si muovono in tempi e luoghi diversi, Sarah Hall crea un romanzo ricco di atmosfere avvolgenti mentre la sua fantasia anima un coro di voci che dialogano a distanza su temi dicotomici quali vita e morte, arte e realtà, innocenza ed esperienza.



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