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Ritratto: il competitore

Da Bruno Corino @CorinoBruno

Ritratto: il competitore
Il competitore è lo sviluppo del sottomesso, ed è un falso modesto! Il competitore mostra di avere idee chiare su di sé e sul mondo, e allo stesso tempo le sa esporre con calma con precisione; ogni volta provoca persino gli altri a sfidarlo e a mostrare d’avere l’abilità di sapere obiettare e replicare. Diciamo che è il stile più deciso e brillante della nostra comitiva. Anzitutto, tutto ciò che fa, lo fa perché gli torna utile o perché ne ricava un vantaggio. Il competitore è una vera macchina calcolatrice! Misura ogni rapporto umano; ogni tipo di relazione; sa prendere le dovute distanze da tutto e da tutti. Ogni gesto o passo che compie lo valuta in termini di costi/benefici! È una mente a fusione fredda e calcolatrice. Al bar offre tanti caffè quanti ne hanno offerto a lui. E sarà sempre debitore di un caffè, mai creditore! Non si sa mai: magari la prossima occasione di pareggiare il conto non si presenterà! Non si tratta di avarizia: semplicemente vuole avere sempre un piccolo vantaggio rispetto al prossimo. Lo ripete spesso: la vita è fatta di piccole soddisfazioni! Ma non dichiara mai apertamente: e io cerco di afferrarle tutte! Quando fa un complimento, lo fa soltanto per sottolineare che qualcuno ha qualcosa in meno rispetto a lui; o che lui ha qualcosa in più rispetto all’altro; il risultato non cambia. Altrimenti tace.
Certo, nella vita ama molto il rischio e rischiare; è quello che non si stanca mai di ripetere, quando parla di stesso: “Io so mettermi continuamente in gioco”! Questo stile è facile da riconoscere: è quello che ogni volta ci tiene a sottolineare d’avere un centimetro in più della vostra stoffa: se voi avete un bella rosa in giardino, state tranquilli che le sue sono ancora più belle e profumate! Se voi dite di avere una bella casa, la sua ha senz’altro delle qualità che neanche vi sogniate! Se non ha un “antagonista”, soffre, e non mostra nessun interesse verso qualcosa o qualcuno. Quando l’antagonista non c’è, se lo crea nel suo immaginario: è roso dall’invidia. Il competitore prova una segreta ammirazione per il suo rivale che cela con cura; perciò il competitore è un maestro della dissimulazione. Il competitore ha fatto della competizione la sua ragione di vita, giacché soltanto con il riproporre continuamente la sfida riesce ad alimentare la fiducia in se stesso. Perciò ha sempre davanti un traguardo da raggiungere o un ostacolo da superare: tutta la sua vita infatti è una continua corsa agli ostacoli. E quando si lamenta di tutti questi ostacoli, non gli credete, perché egli sotto sotto è contento d’avere tanti rivali da sfidare! Danno sale alla sua vita.
Attribuisce valore positivo a tutto ciò che è desiderato; se un oggetto non desiderato perde di importanza. È sufficiente che un oggetto sia desiderato perché acquisti subito valore ai suoi occhi. La competizione riguarda tutti gli ambiti della vita segnati dal desiderio, poiché entrare in possesso dell’oggetto desiderato vuol dire acquisire maggior prestigio. Il competitore è sempre attento a ciò che l’altro desidera, perciò l’altro deve stare in una posizione relativamente prossima al competitore, cioè la distanza che lo separa dal suo rivale è sempre una distanza minima. Nella vita quotidiana il rivale del competitore è il suo “vicino”, il suo “prossimo”, colui che, ad esempio, lavora a fianco a lui. È un stile concreto, pragmatico; i modelli con i quali competere non sono mai modelli “astratti”: se è un discreto professionista, ad esempio, non competerà mai con un professionista di livello altissimo, ma sceglierà di competere con un professionista di livello pari al suo.
Attenzione: è interessante come sa studiare e osservare il prossimo; lui non si espone mai per primo; aspetta che sia il suo rivale a farlo; perciò, all’inizio, quando si ha a che fare con un competitore, sembrerà una persona “umile”, “modesta”; uno da cui non ci si aspettano colpi bassi; è un stile paziente, che sa attendere; è come un ragno che a poco a poco tessa la sua ragnatela, sa conquistarsi a poco a poco la vostra fiducia, a vedere abbassare il vostro livello di guardia; a poco a poco voi vi disarmate; cominciate a confidare le vostre aspirazioni, i vostri segreti; farà in modo di non vedere mai in lui un vostro rivale; vi apparirà dimesso, quasi privo di ambizione. Perciò, quando vi siete scoperti al punto giusto, zac!, ecco che lo troverete pronto a calare la scure sul vostro capo. A quel punto sarà troppo tardi, perché il vostro rivale vi ha già scalzato dalla sedia sulla quale prima eravate comodamente e beatamente seduto.


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