Magazine Ecologia e Ambiente

Ritrovata sulla majella la miniera perduta di pignatara

Creato il 04 novembre 2015 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

Durante una campagna di ricerca in località Pignatara, nel territorio di Manoppello (PE), tre speleologi, Gabriele La Rovere, Errico Orsini e Marta Di Biase, con il supporto dell’alpinista Luisa Tricca, appartenenti al Gruppo di ricerca di Archeologia Industriale della Majella, hanno rinvenuto una piccola grotta naturale sepolta da una frana che disostruita ed esplorata ha rivelato al suo interno l’ingresso di un’antica miniera di bitume.

Dopo un’attenta analisi è risultato chiaro che si trattava della Miniera di Pignatara che le memorie storiche del luogo avevano dichiarato sepolta per sempre dallo scavo di una cava sovrastante. Il ritrovamento è confermato perché l’ipogeo, in pianta, si sovrappone perfettamente alla descrizione che ne fece la società mineraria tedesca Reh e C. che ne deteneva la coltivazione all’inizio del secolo scorso.

Compiute le rilevazioni e la documentazione fotografica, i tre speleologi teatini hanno provveduto a richiudere lo stretto e pericoloso passaggio per ripristinare le originali condizioni di sicurezza.

La zona è di particolare interesse storico perché è la stessa dove è stato rinvenuto il panetto di bitume romano di età imperiale con iscrizione in latino, attualmente conservato nel Museo La Civitella di Chieti, a conferma della vocazione mineraria millenaria del sito!

L’importante ritrovamento è frutto dello studio che il Gruppo di ricerca di Archeologia Industriale della Majella conduce da alcuni anni sugli aspetti naturalistici e antropici per la ricostruzione storica del vissuto umano della Majella e che lo ha condotto, a primavera, a localizzare nel territorio di Roccamorice la Miniera di Santo Spirito di Ripa Rossa di cui si erano perse le tracce e a scoprire La Grotta della Lupa, la più estesa della Majella.

Notizia di Gabriele la Rovere


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog