I resti del villaggio Danese da poco scoperti ad Aalborg
(Foto: Nordjyllands Historiske Museum)
Il villaggio si estende su una superficie di 4 ettari, lo scavo ha individuato, finora, 40 case ma si prevede che questo numero aumenterà ben presto. Le case non sono state costruite tutte nello stesso periodo, ma lungo un arco temporale di centinaia di anni. Non compaiono buchi per i pali, solitamente individuati durante lo scavo di case primitive, ma vi è in tutte uno spesso strato di terra.
Molte abitazioni avevano dei muri separatori creati con il gesso per la zona giorno, mentre altre parti degli edifici erano probabilmente destinate al ricovero degli animali. Le ossa ritrovate sono conseguenti alla macellazioni di bovini, suini, ovini e caprini che integravano la dieta di pesce degli antichi abitanti del luogo.
Gli archeologi hanno ritrovato anche le tracce di una cava posta a sud del villaggio. Qui veniva cavato il gesso per ricoprire i pavimenti della casa. Tracce di coltivazioni e dell'uso dell'aratro sono state individuate dai ricercatori. Queste tracce potranno dare molte informazioni ai ricercatori in merito all'economia e alla produzione agricola della zona.
Tra i resti che hanno destato stupore vi sono quelli di un gatto, una varietà domestica del felino, introdotto in Danimarca durante l'Età del Ferro dai romani. I resti del primo gatto domestico noto in Danimarca sono stati ritrovati in una sepoltura a Kastrup, nello Jutland, e risalgono al 200 a.C.. Molti sono i resti ossei di cavalli che, all'epoca, erano considerati una notevole ricchezza.
Il villaggio fa parte di una più vasta zona archeologica nel sudest della regione di Aalborg, intorno al villaggio di Sonder Tranders. La zona è ricca di metallo ed ha restituito resti che vanno dall'epoca vichinga al Medioevo.