E’ il 23 dicembre del 2006. Julio Cortázar, il grande scrittore argentino, è morto da più di vent’anni, ma il suo archivio riserva ancora delle sorprese. Sua moglie, Aurora Bernardez, ha appena trovato delle “carte inattese” e telefona a Carles Alvarez Garriga, grande conoscitore dell’opera cortazariana, di aver trovato altro materiale di Julio: una cassapanca straripante di scritti, molti dei quali inediti.
Ci sono voluti tre anni di lavoro per curare la pubblicazione dell’ultimo lavoro postumo di Cortázar. Il libro, già pubblicato in Argentina e in Spagna, è uscito il 7 febbraio da Einaudi con il titolo “Carte inaspettate” (p. 326, euro 20).
Ma cosa c’è in questi Papeles Inesperados? Ben undici racconti, un capitolo inedito del “Libro de Manuel” del 1973 mai tradotto in italiano, undici episodi della serie di “Un tal Lucas”, quattro interviste e tre poesie. “Soprattutto per i lettori che hanno amato Cortázar questo libro sarà una meraviglia da scoprire”, è l’opinione di Carles Alvarez Garriga. In questo nuovo “tesoro”, ci sono le due anime dello scrittore argentino: quella politica e rivoluzionaria e quella fantastica, iperreale, quasi surrealista. Racconti dove aleggiano il vuoto, l’incomprensione e la paura, ma ci sono anche le sue opinioni teoriche sulla letteratura, le sue incursioni nel mondo delle arti figurative, del cinema e della fotografia, del jazz, e ovviamente il Cortázar politico.