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Riunione a Vecchia Città

Creato il 20 agosto 2013 da Martinaframmartino

 

Riunione a Vecchia Città
L’ho già detto che senza i miei libri mi sento persa? Come si fa a scrivere senza poterli consultare regolarmente? La possibilità di portarsi dietro tutto ciò che si vuole comunque non è una buona ragione per comprare un lettore ebook. Due settimane l’anno di comodità non valgono il resto del tempo senza i miei malloppazzi di carta. Vuol dire che vi dovrete accontentare di quel che ricordo, tanto anche quando ho tutto sotto mano dimentico qualche pezzo. Per esempio, qualche giorno fa ho commentato rapidamente L’ombra della profezia di George R.R. Martin (spoiler!) e ho dimenticato di mettere sul blog cose che avevo scritto su Facebook lo stesso giorno o il giorno prima, dimenticando totalmente quella simpatica riunione che sta avendo luogo a Vecchia Città.

 

Che c’è Sam lo sappiamo tutti. Che non c’è Aemon è un’altra delle cose evidenti, ed è un peccato. Quando si era messo a chiacchierare di draghi, profezie mal interpretate, generi grammaticali e dei draghi e Sala dell’Estate stava dicendo cose interessantissime, peccato sia durato troppo poco.

 

Sam incontra l’arcimaestro Manwyn, lo stesso che a suo tempo ha dato lezioni a Mirri Maaz Dur, e se sbaglio a scrivere i nomi è perché non ho modo di controllarli per evitare di fare errori. Se me ne ricorderò quando sarò a casa darò uno sguardo ed eventualmente correggerò.

 

Mirri è – era visto che Daenerys ne ha fatto un bell’arrosto – una maegi, come Maggy la rana, la tizia che ha fatto la profezia a Cersei, e credo come la nonna di Jane Westerling. Se sto confondendo una maggy con un’altra e di conseguenza scrivendo cavolate me ne pentirò, ma pazienza. Mamma mia quante ipotesi su quel che farò in futuro!

 

Va bene, Manwyn ha fatto rotta, pure lui, verso Meereen, ci sarà da divertirsi in The Winds of Winter. Indietro ha lasciato Pate, che si presenta a Sam come il ragazzo dei maiali anche se nel prologo del Dominio della regina lui odiava essere associato ai maiali. A proposito, nel prologo Pate muore, come sono abituati a fare tutti i punti di vista dei prologhi di George R.R. Martin, quindi che ci fa ancora vivo a fine romanzo? O, se non è lui, come mai nessuno se n’è accorto? Come Arya ben sa, leggere La regina dei draghi per credere, c’è gente che è capace di cambiare volto, mica per nulla questi tizi vengono chiamati Uomini senza volto. La lupacchiotta ne ha incontrato uno che per un certo periodo ha risposto al nome di Jaqen H’ghar, prima che ciascuno prendesse la propria strada. Lui aveva cose importanti da fare, anche se non ha detto cosa. La faccia con cui l’abbiamo incontrato l’ultima volta comunque somiglia notevolmente a quella dell’Alchimista presente al momento della morte di Pate. Cosa vogliono gli Uomini senza volto dalla Cittadella? Cosa vogliono i maestri della Cittadella, che potrebbero avere una responsabilità abbastanza diretta nell’estinzione dei draghi della dinastia Targaryen, dai Sette Regni? E se questi intrighi non fossero sufficienti, pure Sarella potrebbe aggirarsi da quelle parti.

 

Sarella, per chi lo avesse dimenticato, è una delle Serpi della sabbia, le figlie di Oberyn Martell. Abbiamo visto Tyene, Nymeria e mi pare qualcuna delle altre, ma di Sarella sappiamo solo che non è a Dorne quando Doran arresta le sue sorelle, impegnate nel tentativo di vendicare il padre. Ma noi possiamo immaginare una Serpe che se ne sta tranquilla senza combinare nulla? Sarella ama Vecchia Città, è terribilmente curiosa e potrebbe avere capelli e occhi neri come suo padre, e anche come Alleras. Entrambi sono figli di un uomo di Dorne e di una donna delle Isole dell’Estate, e se Alleras se la cava decisamente bene con un arco noi sappiamo che Oberyn ha insegnato alle sue figlie ad adoperare le armi. Un po’ poco? Certo, ma va notato che scrivendo Sarella al contrario otteniamo Alleras. Cosa sta combinando la giovane serpe? E in che razza di posto si è cacciato Sam?

 



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