Riunioni a catena

CHI HA IN MANO IL CERINO?

I grandi “geni” che ci governano, sono sempre in riunione, prima il duo al timone: Bossi ed il papi,  sul lago Maggiore, poi ad Arcore, poi a Palazzo Grazioli, insomma,  sempre a casa del papi, per decidere, il da farsi, probabilmente davanti ad un  bel fiasco di vino, visti i risultati:

1)   Chi governa, sentenzia e decide di decidere, sostanzialmente, è Bossi, con una percentuale di voti che non arriva alle due cifre.

2)  In definitiva,  però,  non sanno decidere, tanto meno che  pesci pigliare e allora spediscono la mela avvelenata al Colle,  per far decidere a Napolitano, il quale sic et simpliciter, dovrebbe licenziare Fini (quanto meno sottoporlo alle 99 frustate).

Conclusione il governo del fare si concretizza in riunioni a due, a tre, a sei o sette squallidi personaggi,  chiacchiere e cene (tutte a spese del condominio italiano).

Elezioni a novembre, dice Maroni. Ma chi è Maroni per decidere tutto da solo?

Chi è Bossi, per governare e  decidere che si va a votare, mettendo sotto scacco anche il papi?

Perché un presidente della Camera non può essere fuori dal partito di maggioranza che governa, come lo furono la Iotti, Pertini, Nenni, Ingrao e altri?

Anche fuori del partito di maggioranza si può essere “super partes”, anzi lo si è di più, e proprio per questo motivo, per tanto tempo in Italia la terza carica dello Stato  è stata affidata ad un personaggio non di maggioranza, personaggio, che quando faceva comizi (mi viene in mente Ingrao) non era certamente delicato con la Democrazia Cristiana di allora.

Dunque si può andare avanti, con un governo pro tempore diverso dall’attuale, cambiare questa legge elettorale porcella ed andare a votare, con la possibilità, finalmente, per  i cittadini  di scegliere i candidati.

Dunque si può cambiare questo schifo di situazione,  

Volendo, siamo milioni di italiani che non si rispecchiano più in nessuno di questi personaggi da avanspettacolo che (dicono loro) ci governano.

Volendo siamo milioni di italiani onesti che meritano di essere rappresentati e guidati da gente onesta e non da una masnada di furbi e furbastri.