Magazine Cinema

Rivediamoli: il gioiellino

Creato il 03 giugno 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Locandina In pieno clima post-Festival di Cannes, Rivediamoli vuole coccolare un po’ il lettore che, per devozione o curiosità, non ha potuto far a meno di ammirare l’ultima performance dell’impenetrabile Toni Servillo in “La Grande Bellezza”, proponendogli un altro lungometraggio che vede lo stesso attore protagonista indiscusso.

Diretto da Molaioli, lo stesso di “La ragazza del lago”, Servillo stavolta è Ernesto Botta, un cinico e solitario animale finanziario, che vuole farsi chiamare “Ragioniere” e che con la sua indiscutibile abilità nel mondo dei bilanci e della concorrenza manda avanti la Leda, azienda della famiglia Rastelli.

Emblema del grigiore e dell’austerità, Botta si destreggia all’interno di un mercato che si allontana sempre più dalla realtà per stringere la mano alla finanza, in una descrizione cinematografica che attraversa l’intero arco di vita della piccola azienda casearia locale che poi sfonda nel mercato delle merendine e dei biscotti e muore negli anni in cui la finanza diventa creatività ed alchimia totalmente astratte dalla vita reale.

Eppure Botta sembra rimanere illeso seppur nell’occhio del ciclone, sembra non cedere quando tutto l’apparato della Fam. Rastelli inizia a sgretolarsi e l’azienda di famiglia collassare su se stessa. Il ragioniere rimane lì, dove è sempre stato, fino alla fine, libero da coinvolgimenti affettivi, libero da passioni in una religiosa fedeltà al suo mestiere.

Fa da cornice una provincia italiana per niente affatto indulgente, che rispecchia l’animo gelido del Ragioniere e che al suo stesso modo rimane immutata nei suoi riti, nei suoi personaggi durante il fluire dell’ultimo ventennio del XX secolo.

Ispirato alle vicende della Parmalat e del suo crac finanziario, “Il Gioiellino” è l’ennesimo film che sembra fatto a misura di Servillo, che riesce a rendere qualsiasi suo film da protagonista una sorta di monologo, che riesce inevitabilmente a coinvolgere lo spettatore rendendolo partecipe di vicende umane per certi versi eroiche e per altri deprecabili. Servillo  diviene così, per l’ennesima volta, un archetipo di animale umano che rende residuale qualsiasi altro personaggio, sia esso determinante o meno ai fini dello sviluppo della trama o meno, siano essi paternali imprenditori proprietari di storiche aziende, siano essi rampanti amministratori delegati e azionisti.

Ne “Il Gioiellino” tutti vengono fagocitati dalle vicende dell’azienda Leda, tutti tranne Botta, che invece E’ l’azienda e che irrimediabilmente decide le conseguenze di tutto il suo microcosmo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :