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Riverisco e me ne vado

Da Cinabro
Riverisco e me ne vado
contorcendo la furia di tutti i miei sapori
il mio mazzo di carte senza regine
con assi taglienti come carezze
Poveri spettatori che attendete l’inizio
non vi sarà spettacolo
se non in un domani senza incontri
ognuno nel suo roseto
a colorar attese suicide
Giardinieri di un palco enorme
seminando parole
sperando salgano alla mente
e vengano finalmente capite
da tutta quella gente
che non sa far altro che esser presente
per poter dire io c’ero
per poter vantarsi di aver vissuto
Ma non basta
tutto ciò che non mi hai dato
non basta ancora
colmare oceani con cucchiai di carta
è inutile
quanto aspettar giustizia
da te

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