Magazine Maternità

Rivoltarsi come calzini (dentro e fuori)

Da Cuordicarciofo
Pensavo.
No dai non scappate, in fondo ho ancora il solito neurone sperduto, sarà breve e indolore. Niente tragedie, prometto!
Prima di partire ho buttato fuori un rospo bello grosso, è ancora li che gracida, felice della libertà.
Avete presente, quei bei gracidii da sera estiva, quelli che ti immagini la rana con il sorriso ebete e beato.
Ecco quel rospo è così... all'aria aperta con gli altri rospi sputati che festeggiano.
Poi i giorni frenetici prima della partenza, per riuscire a finire tutto e non giocarsi quei quattro giorni di ferie, sono stati assolutamente pieni di cose concrete, ma anche leggeri.
Al mare, ormai lo sapete, è saltato fuori quel simpatico virus.
Si, tipo pagliaccio dal cappello a cilindro, quelli con la molla.
Oppalà, prima non ci sono, ora ci sono!
Stesa.
Al di là di ogni senso di colpa, a dispetto di ogni senso del dovere, sono stata presa a calci da un virus che letteralmente mi ha costretta a letto per due giorni.
Esistevo solo io, la stanchezza cronica, crampi dolorosi e la febbre.
Niente figlio, compagno, cene, merende, pianti.
Neanche il mio lato ipocondriaco è riuscito a scalfire il mio torpore.
Non mi preoccupavo neanche di cosa potesse essere.
Dopo 2 giorni mi sono svegliata nuova, letteralmente.
Un'energia che non provavo da tempo, un senso di gratitudine gioioso, perchè finalmente  non sentivo più male da nessuna parte, 3 chili in meno. Sorprendentemente ancora non rimessi.
Io mi sono rivoltata come un calzino dentro, il virus mi ha rivoltato fuori.
Adesso la testa è in standby, leggere leggera.
p.s. se vi va date un occhio a Kiki. Ci tengo parecchio, mi è presa un po' d'ansia. Forse ci ho sperato troppo. Forse non sono poi così adatta a quel tipo di illustrazione...

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog