Parole a confronto
Rivoltèlla
Derivato di rivoltare, per libero calco dell’inglese revolver.
Sostantivo femminile.
Pistola a tamburo rotante nel quale in apposite camere sono inserite le cartucce.
(estensione) Qualsiasi tipo di pistola a ripetizione, semiautomatica o automatica.
Una (parola) giapponese a Roma
Revòlver
Adattamento alla pronuncia italiana della voce inglese revolver, propriamente derivato di (to) revolve ‘ruotare, girare’, con riferimento al tamburo girevole da parte dell’inventore Samule Colt (1814-1862).
Sostantivo maschile invariabile.
1. Denominazione americana delle prime pistole a rotazione o a tamburo, rimasta poi nell’uso comune per designare tale genere di armi, anche moderne. Sinonimo: rivoltella.
(estensione) Nell’uso corrente, indica qualsiasi tipo di pistola a ripetizione, automatica o semiautomatica: venni svegliato da due colpi di revolver sparati al piano superiore (Palazzeschi).
2. Nel microscopio composto, in macchine da presa cinematografiche, in telecamere e in altri apparecchi simili, dispositivo rotante sul quale si montano tre o quattro obiettivi di diverse caratteristiche; con un semplice movimento di rotazione si può in tal modo cambiare rapidamente l’obiettivo utilizzato.
Motore a revolver: (meccanica) tipo di motore a combustione interna caratterizzato dalla disposizione degli assi dei cilindri, che sono situati a uguale distanza angolare tutto intorno e parallelamente all’asse dell’albero motore, particolarmente studiato per applicazioni aeronautiche.
Quando qualcuno dice: Non ho parole, una buona risposta è: Allora stai zitto.
La battuta fa anche molto ridere se segue la frase: Non so come dirlo.
È una battuta obbligatoria offerta da Vizi Coloniali nel lontano 2009 e pubblicata solo ora.
Rimanendo in tema, vale anche la battuta:
– Non so da dove cominciare.
– Prova dall’inizio.
Terzo libro, quarto indizio
Tutto studiato per, come si usa fare adesso, si possa continuare la storia, perché un libro solo non riesce a diventare abbastanza amato, ci vuole un po’ più di tempo, bisogna creare attesa. Due libri ci vogliono almeno, anzi tre, ecco, sì, facciamo tre. Che poi, se tutto funziona come deve, ci facciamo anche i film. E, certo, anche il videogame.