Rivoluzione Civile apre le porte al mondo del lavoro con i suoi candidati simbolo della lotta per i diritti dei lavoratori

Creato il 31 gennaio 2013 da Ecodibasilicata

Antonio Brigante, responsabile regionale de La Rete 2018, che sostiene Rivoluzione Civile, affermando che “la degenerazione politica porta al degrado dei diritti”, auspica, con il massimo del coinvolgimento politico e sindacale, una gestione della problematica apertasi sullo stabilimento Fiat di Melfi per quanto riguarda la cassa integrazione e chiede che la Regione Basilicata, rappresentata dal Presidente De Filippo, candidato anche al Parlamento, uscendo da ambiguità e sottomissione alle logiche di Marchionne, pretenda reali garanzie sul futuro dello stabilimento.

PD e SEL, alleati in questa tornata elettorale, non possono rappresentare vecchie logiche di partito o di coalizione di lotta e di governo, i cittadini, i lavoratori della Fiat, si sono emancipati e non portano l’anello al naso.

Il PD ha già deciso che dopo il voto governerà con Monti e SEL, con i suoi candidati, non sta facendo altro che garantirsi qualche posto in parlamento, rinunciando alla costruzione di un progetto politico che Rivoluzione Civile, con il suo programma, alternativo al montismo e al berlusconismo, ha messo in campo, superando e rinunciando al semplice cartello elettorale rappresentato ieri dall’Arcobaleno e oggi da Italia Bene Comune costituita dal Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Partito Socialista Italiano e Centro Democratico

La Rete 2018 sostenendo Rivoluzione Civile, sostiene il candidato Antonio Di Luca, uno degli operai Fiom reintegrati alla Fiat di Pomigliano d’Arco per sentenza, che è diventato simbolo della cancellazione del lavoro e dei diritti, preoccupato sulle condizione e i rapporti tra datore di lavoro e lavoratori non solo nella casa madre, nella multinazionale, ma anche e innanzitutto nelle piccole aziende che lavorano nell’indotto Fiat.


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