Molti si chiedono come questo governo di cialtroni in tutto salvo che nell’arroganza e negli interessi personali, non sia stato ancora travolto da una rivolta. E certo che la pigrizia, i timori, forse anche la scarsa abitudine delle nuove generazioni alle azioni collettive, giocano un ruolo.
Ma temo che sia l’intero Paese a vivere una dimensione di atarassia se persino sul giornale fondato da Antonio Gramsci si deve leggere questo immortale consiglio di Ferragosto:
“E chi rimane in città? Il pranzo di Ferragosto può diventare di una tristezza infinita. Occorre allora lavorare di fantasia, per riuscire a trascorrere una giornata piacevole in città, senza diventare forzati della gitarella fuori porta. Una valida alternativa può diventare il picnic in un parco pubblico, ombreggiato, preparato con cura, tirando fuori la borsa termica con il vino bianco, il servizio di porcellana, i bicchieri di cristallo: può apparire demodé ma qualifica invece un pasto che potrebbe scadere nel banale.”
Molti anni fa una regina si chiedeva perché mai il popolo si ostinava a non mangiare brioche in mancanza di pane. Oggi che siamo sempre più moderni ed evoluti, abbiamo porcellane e cristalli che, come ognuno sa, non mancano nelle case di chi è costretto a rimanere a casa in queste giornate. Oggi è il terzo stato che dà consigli su come illudersi di non essere sfruttati.
Il picnic elegante è irrinunciabile, naturalmente con insalata russa, vitello tonnato, una terrina di fegato e magari cimentarsi nell’insalata di mare fatta rigorosamente con il pesce fresco.
Sapete a me questi gourmet e gourmand con le loro terrine e i loro ingredienti rigorosi cominciano a stare davvero sullo stomaco, sono il segno di un rimbambimento e di una introiezione del falsetto culinario del liberismo. Ma che vadano al discount con i soldi rigorosamente contati.