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Rivoluzione nella scuola? Giannini: “Serve stabilità, da settembre 750mila insegnanti in campo organico”

Creato il 12 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

“Nella legge di stabilità ci saranno le risorse, a gennaio arriveremo con un semplice provvedimento che prevede un cambiamento delle regole del gioco per quanto riguarda la carriera degli insegnanti, l’organizzazione e il funzionamento dell’autonomia scolastica”. “Dal primo di settembre, con un grande piano di formazione che è quello su cui si gioca la credibilità di questo governo e la mia personale, metteremo in campo un organico stabile - anche nella scuola come nella politica serve stabilità - di 750mila insegnanti, che se ben formati faranno la differenza per il futuro dei nostri ragazzi e della nostra società”. Lo sottolinea il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ospite di “Incontri Adnkronos”.

(iisbianchi.it)

(iisbianchi.it)

L’esponente dell’esecutivo ha tracciato un bilancio positivo dell’iniziativa lanciata dal governo “La buona scuola”. “Un milione di contatti, oltre centomila questionari compilati. Il 15 chiuderemo a Matera, oltre mille eventi in tutto il territorio. La scuola che parla di se stessa non in senso burocratico e commentando i possibili ricorsi, ma parla dei contenuti e degli strumenti di miglioramento”. La Giannini conferma poi che ci sarà un nuovo concorso per dirigenti, che “sono una parte importantissima di questo progetto, perchè con scuole autonome devono essere autonome e responsabili e quindi gestite secondo questi principi e il dirigente è quello che li incarna”. Infine previsto anche “l’incremento del numero degli ispettori, perchè la valutazione è l’altro pilastro”.

Il miglioramento dell’Università italiana, per le regole nella selezione. “Stiamo andando nella direzione positiva e necessaria di molti Paesi che fanno della valutazione meritocratica un perno del miglioramento della vita sociale e culturale del Paese. Una delle parole chiave che ho cercato di porre nelle mie linee guida è stata semplificazione”. Occorre perciò uscire “anche culturalmente da questa idea patologica per cui ogni volta che si pongono delle regole per una selezione, c’è qualcuno che ritiene che quella selezione non abbia rispettato i codici e le regole scritte e quindi si usa lo strumento del ricorso”, sottolinea ancora la Giannini. (ADNKRONOS)


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