In una Vuelta che si preannuncia come la più dura di sempre, gli sprinter avranno comunque il loro spazio. Certo, sulle 12 tappe teoricamente non montuose è probabile che al massimo la metà di esse si concludano effettivamente in volata; molte frazioni presentano infatti trabocchetti e saliscendi adatti agli attaccanti, senza contare che, soprattutto nella seconda e nella terza settimana, sarà dura trovare una squadra con la forza per tenere cucita la corsa e condurla ad uno sprint. Viana, Logroño, Alcañiz, Barcellona, Sanxenxo e Madrid (per chi ci arriverà) dovrebbero essere i traguardi segnati in rosso dai velocisti.
Con l’assenza dello spauracchio di ogni altra ruota veloce, ovvero Mark Cavendish, in molti si impegneranno per trovare lo spunto vincente. La Sky, al suo posto, punta su Ben Swift, in ottima forma al Giro di Polonia ma ancora alla ricerca di un successo in una grande corsa per consacrarsi definitivamente. Tra i rivali, la Orica-GreenEdge schiera un tandem di eterni piazzati e raramente vincenti, ovvero l’australiano Allan Davis e il neozelandese Julian Dean; l’assenza di un dominatore vero delle volate potrebbe dare ottime chance ai due esperti oceanici. Nell’Omega Pharma-Quickstep, formazione non irresistibile, toccherà a Gert Steegmans ricordarsi di saper fare gli sprint, dopo una vita da apripista per Tom Boonen. Un altro eterno piazzato a caccia del colpo grosso sarà José Joaquín Rojas, che nella Movistar potrebbe talvolta lasciar spazio ad un Alejandro Valverde a caccia di abbuoni, nel caso in cui fosse in lizza per la classifica generale. Il fiammingo Gianni Meersman ha dimostrato ieri a San Sebastiàn di saperci fare e sarà la punta della Lotto per queste situazioni, mentre Koldo Fernández (Garmin) è in cerca di riscatto dopo 2/3 di stagione assolutamente deludenti. Un nome interessante è quello di Nacer Bouhanni (FDJ-BigMat), campione nazionale francese alla prima esperienza in un grande giro. Le tre squadre “invitate” offrono altrettanti atleti con buone velleità nelle volate: si tratta di Juan José Lobato (Andalucìa), con tre successi stagionali tra Cina e Cile, dell’ottimo John Degenkolb, forse addirittura uno dei migliori nel roster delle ruote veloci, e di Manuel Cardoso (Caja Rural), portoghese dotato di grande regolarità di piazzamento.
Per ultimi abbiamo lasciato i due sprinter italiani che, sulla carta, hanno davvero ottime chance di essere tra i primissimi, considerando una concorrenza sì numerosa ma qualitativamente non eccelsa: stiamo parlando di Elia Viviani, reduce dall’esperienza londinese e unico faro, assieme a Capecchi, della Liquigas, e di Daniele Bennati, chiamato a salvare una sua stagione estremamente deludente e una RadioShack lacerata da conflitti interni.
foto tratta da bicibg.it
OA | Marco Regazzoni