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Robedamamma capitolo 10: dal caschetto a Playmobile ai capelli di Branduardi

Da Robedamamma @robedamamma
  • Litigarsi l’ultimo biscotto nella scatola. Ricordarsi che lei c’ha 3 anni. Tu, aehmntaquattro. Calcolare mentalmente (ma con l’ausilio di mani e piedi) quante volte il 3 sta nell’aehmntaquattro. Cederle il biscotto ma guardarla di sghembo. Io adoro quei biscotti, e ti ho partorita nel dolore, cavolo!
  • Leggere, leggere e rileggere tutte le sere lo stesso libro. Dopo due settimane assistere ad una vera e propria epifania: “mamma, io di questo libro non ho capito niente!”. Ché forse se gli altri genitori si ostinano a leggere di sorci complessati e mucche un poco strane… un motivo ci sarà.
  • In fila alle casse del supermercato intavolare un’accesa discussione a proposito del look dei vip sul red carpet. Sentirsi addosso gli sguardi contrariati della gente e prendere mentalmente il seguente appunto: ricordarsi di proporre argomenti di discussione un po’ più marmocchio friendly. Ok, la prossima volta si parla dei Barbapapà.
  • Rimpiangere amaramente i tempi in cui i capelli di tua figlia erano esattamente come quelli dei Playmobile: uniti, compatti e liscissimi. La sera deponevamo il caschetto accanto al letto, sul comodino. La mattina, con un colpo di spazzola, si faceva una piega perfetta. Adesso sulla sua testa sembra essere esplosa una bomba di ricci indisciplinati sparsi qui e là su un crapino di base ancora alquanto pelato. E il pettine ci si incastra dentro ad ogni passata. E qualche volta, lo so, non ne uscirà mai più.
    Maestro ci scusi se ci permettiamo. Ma con tutte le cose che poteva prendere da Lei.. proprio il capello impazzito ci doveva toccare? Ecco, non so se avete presente…

  

Angelo Branduardi.
 

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