Nell’epoca ante marmocchiam avevi tutto. Avevi un lavoro gratificante, il compagno dei tuoi sogni, una forma fisica invidiabile ed una vita sociale in costante fermento. C’era voluto tempo e fatica per conquistare tutto ciò. Eppure ce l’avevi fatta. Cavalcavi l’onda come una vera regina del surf e il mondo era lì disteso ai tuoi piedi ad aspettare soltanto un tuo cenno.
Sfornato il marmocchio le tue quotazioni hanno preso a scendere in picchiata. Non parlo solo della quantità di fischi d’approvazione che ricevi per strada (e che comunque sono passati rapidamente da “Fiuuuuu, che sventola!” a “Fiuuu, e levate!”), ma anche della sfera lavorativa, affettiva e sociale.
Se un tempo ti sentivi una protagonista assoluta, ora ti sembra sempre più spesso di stare in un angolo a guardare, mentre tutto il resto del mondo si sta facendo uno spritz alla tua salute.
Passati i primi mesi di full immersion col pupo inizi a provare il desiderio di ricavalcare quell’onda. Vuoi riprendere il tuo lavoro (ammesso che sia ancora lì ad aspettarti), uscire con le amiche e sentirti di nuovo sexy.
E mentre cerchi di risalire la china e riguadagnarti il tuo posto nel mondo in qualità di individuo degno di nota (anche quando non esibisci il marmocchio accanto a te) ecco un elenco di situazioni che sarebbe meglio evitare:
- tagliarsi un dito (possibilmente l’indice e preferibilmente della mano destra) cinque minuti prima di un colloquio di lavoro e rimediare in borsa unicamente un cerottino di Winnie the Pooh che insegue un aquilone. E mentre sei lì che sfoderi il tuo curriculum in tre lingue diverse, il tuo interlocutore riesce solo a seguire le avventure del povero Pooh che a causa del tuo gesticolare sembra non riuscir mai ad acciuffare quel benedetto aquilone;
- “uccidere” un aperitivo con amiche marmocchio free a colpi di foto della nana “tenerissima-che-fa-la cacca-sul-vasino” o “dolcissima-mentre-corre-con-le-chiappe-nude-al-vento”;
- ricevere una telefonata personale nel bel mezzo di una riunione di lavoro. Hai dimenticato di togliere la suoneria e la colonna sonora di Profondo Rosso sta gelando la sala: è tua madre. Schiacciare inavvertitamente il tasto vivavoce al posto di quello per riagganciare e rendere partecipe l’intero consiglio di amministrazione (18 membri interni più 25 in conference call da cinque stati diversi), che il gormita preferito di tuo figlio è finito a testa in giù nel water;
- incontrare il tuo Ex (non un ex qualunque ma “quell’Ex”) che non vedi da dieci anni. Ai tempi era solo super sexy. Ora è questo oltre che super brillante, super in carriera e pieno di soldi. Lo incroci mentre stai rincorrendo la nana facendo lo slalom col passeggino. Hai le occhiaie, i capelli di Branduardi, l’ascella pezzata e in un rigurgito marmocchio ben in vista sulla maglietta. Speri che non t’abbia vista o non t’abbia riconosciuta. E invece lui, e il suo luminoso passato, presente e futuro, ti si parano davanti vanificando in un attimo il decennio trascorso a pensare “Ah, se mi vedesse ora schiatterebbe d’invidia!”. Ora a schiattare vorresti essere tu;
- organizzare una seratina con il tuo lui in soli tre sms e per di più mentre giochi con la nana ad infornar palline di didò nella cucina di Hello Kitty. Sentirti di nuovo viva, stramaledettamente organizzata e sulla cresta di quella benedetta onda. Dalle risposte dei tre destinatari pensare che forse qualcosa non quadra. Rileggere per scrupolo gli sms inviati: a tuo marito: ”dottore l’occhio di mia figlia non spurga più! grazie infinite!” – a tua madre: “stasera la panterona si esibirà in un caldo spettacolo sexy tutto per te!” al pediatra: “ti porto la nana fra mezz’ora, vietato riconsegnarla al mittente prima di due ore, GRAZIE!”.
E capire che forse quell’onda l’hai persa per sempre. Che di cavalcarla di nuovo col surf non se ne parla di certo. Piuttosto ora pensi a come uscirne viva: braccioli, paperella e tanta buona volontà!