Ròbert a fumetti e il rischio di prendere per il sedere Roberto Saviano

Creato il 03 giugno 2013 da Rosariopipolo

In Italia dovrebbe funzionare così: o stai con lui o contro di lui. La stessa regola vale anche nei confronti di uno scrittore osannato come Roberto Saviano. Il fumettista Vito Manolo Roma ha espresso la sua posizione in maniera netta: l’autore di Gomorra, la penna che ha smascherato la malavita organizzata, è vanitoso e vuole la scena tutta per sé.

Essendo il pamphlet anti-Saviano un volumetto disegnato a matita, chi lo prenderà in considerazione? “Ròbert”, questo il titolo della storia a fumetti (Antitempo edizioni) di uno scrittore anti-mafia infettato dal narcisismo dei tempi nostri, soffia tra le nuvole parlanti i difetti di un personaggio molto apprezzato anche dentro e fuori i social network.

Già prima dell’apparizione delle strisce satiriche di Manolo Roma, sapevamo che Roberto Saviano non era stato né il primo né l’ultimo ad occuparsi dei temi che gli hanno dato fama e successo. La differenza rispetto ai predecessori è una sola: la penna di Saviano è arrivata diritta al cuore del lettore proprio come quelle canzoni che, pur assomigliando al replay di qualcosa altro, diventano colonna sonora della nostra vita.

Io personalmente non sto né con Roberto né contro Saviano, ma con chi difende la propria dignità per riflettere sulla giustizia. All’ultimo Salone del libro di Torino ho visto centinaia di ragazzotti in fila per strappare a Saviano una dedica o una battuta e non per divorare le solite brioche indigeste della tv alla De Filippi. Pertanto, anche se lo scrittore di Gomorra fosse l’alter-ego a fumetti del Ròbert di Vito Manolo Roma, questi difetti sono passabili. Riguardano un trentenne che ha rinunciato a un comodo paio di pantofole e un sofà, ha messo in pericolo la sua vita per scacciare l’insidiosa massima andreottiana che “i panni sporchi si lavano in famiglia”.

C’è un rischio nel prendere per i fondelli Roberto Saviano: essere scambiato per la voce stonata fuori dal coro che vuole guadagnarsi un minuto di popolarità, anche se di mezzo c’è il tratto di una matita.


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