Robert Duvall in 2009 – Photo by Paul Sherwood
Correva l’anno 1979 quando il cinema accoglieva nel suo complesso universo un film destinato a cambiare per sempre la storia: Apocalypse Now. Un progetto maledetto, folle, delirante, girato dal maestro Francis Ford Coppola in quasi un anno e mezzo con oltre 350 mila metri di pellicola impiegati e un sforzo estenuante da parte dell’intera produzione, dagli attori al reparto tecnico. Un lavoro destinato a diventare il capostipite per eccellenza del genere di guerra e ad entrare nell’olimpo della settima arte.
Straordinari gli interpreti che parteciparono a quella leggendaria ed epica avventura, tutti magistralmente immortalati dal direttore della fotografica Vittorio Storaro: Marlon Brando, Martin Sheen, Frederic Forrest, Albert Hall, Dennis Hopper, Sam Bottoms, Laurence Fishburne, Harrison Ford e Robert Duvall.
“Mi piace l’odore del Napalm al mattino”
Come dimenticare le parole pronunciate dal tenente colonnello William “Bill” Kilgore. Una frase nostalgica poiché quel miasma penetrante causato dal liquido delle mine incendiarie rappresentava l’evocazione della vittoria, della fine della battaglia, l’odore che al coriaceo Bill ricordava una battaglia in cui venne devastata una collina con bombe al napalm per dodici ore.
Momenti diventati reliquie leggendarie per una scena riconosciuta come instant cult. Fu anche grazie a Robert Duvall, che incarnò Kilgore nel film, che quell’espressione divenne mitica e come tale andò a comporre una parte immancabile della sua carriera.
Sguardo magnetico e occhi impenetrabili, Duvall è senza dubbio una delle grandi stelle del firmamento hollywoodiano, un personaggio capace di imporsi a livello internazionale ed essere ricordato per la lunga sequela di pellicole da lui recitate, a partire da Il Buio oltre la spiepe di Robert Mulligan a Il grinta di Henry Hathaway, passando per M*A*S*H di Robert Altman, l’esordio alla regia di George Lucas L’uomo che fuggì dal futuro, i monumentali Il padrino e Il padrino – Parte II di F.F. Coppola con cui ha lavorato negli anni seguenti ne La Conversazione e in Apocalypse Now, il western Joe Kidd di John Sturges, l’action thriller Killer Elite di Sam Peckinpah, Quinto Potere di Sidney Lumet, e poi ancora Tender Mercies – Un tenero ringraziamento di Bruce Beresford che gli valse l’Oscar come migliore attore nel 1984, Il migliore di Barry Levinson, Giorni di tuono di Tony Scott, Un giorno di ordinaria follia di Joel Schumacher, lo strepitoso Geronimo di Walter Hill, La lettera scarlatta (The Scarlet Letter), regia di Roland Joffé, il catastrofico Deep Impact di Mimi Leder, il quarto film alla regia di Kevin Costner Terra di confine – Open Range, Crazy Heart di Scott Cooper, l’avvincente Jack Reacher – La prova decisiva di Christopher McQuarrie, il legal drama The Judge di David Dobkin e infine la sua ultima fatica registica Wild Horses che attendiamo di vedere presto in Italia.
Oggi Robert Duvall spegne 85 candeline e augurargli buon compleanno, abbiamo pensato di omaggiarlo con la celebre sequenza di Apocalypse Now.
Andrea Rurali
Articolo pubblicato anche su CineAvatar.it
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