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Robert Jordan e il The Wheel of Time Companion

Creato il 16 settembre 2015 da Martinaframmartino
Robert Jordan e il The Wheel of Time Companion

Otto anni fa, il 16 settembre del 2007, moriva Robert Jordan. Per quanto dolorosa non è stata una morte a sorpresa, oltre due anni prima gli era stata diagnosticata una malattia gravissima dall'esito spesso fatale, in particolare nella forma contratta da lui. In quel paio d'anni Robert ha dimostrato una forza d'animo straordinaria sia nel confortare chi gli scriveva avendo problemi simili sia nello sminuire, almeno in pubblico, la gravità della malattia e dichiarandosi sempre ottimista per il futuro. Del resto una persona pessimista non sarebbe riuscita a sopravvivere, guidando in salvo tutti coloro che erano con lui, per 40 miglia in una giungla infestata dai Viet Cong, a caricarsi sulle spalle e portare in salvo dalla prima linea un compagno ferito e a distruggere un missile tracciante prima che il missile stesso distruggesse l'elicottero su cui lui si trovava lui.

La grandezza dell'uomo si vede nei suoi commenti sul blog, http://www.dragonmount.com/forums/blog/4-robert-jordans-blog/, ma anche nella saga che ci ha lasciato, La Ruota del Tempo. Ne ho parlato davvero tante volte, la saga è grandiosa e oltre a essere molto coinvolgente da leggere mostra, nell'ultimo libro in particolare, cosa possano fare gli esseri umani se davvero lo desiderano. Una storia, la lettura dei quattordici romanzi, per me durata oltre vent'anni, ma che per molti aspetti mi accompagnerà per sempre.

La storia è finita, completata negli ultimi tre romanzi da Brandon Sanderson sulla base degli appunti lasciati da Jordan prima della morte. In ogni momento in cui le forze lo sostenevano, infatti, Robert si è preoccupato di lasciare alla moglie, Harriet Popham Rigney (più nota in ambiente editoriale come Harriet McDougal dal nome del primo marito), più materiale possibile in modo che se lui non ce l'avesse fatta qualcun altro avrebbe potuto completare la saga. Robert - il cui vero nome era James Oliver Rigney, Jr., amava così tanto i suoi lettori da volere che loro avessero comunque la conclusione, anche se non fosse stato lui a scrivere le ultime parole. E anche questa è una misura della grandezza dell'uomo.

La storia, iniziata con L'Occhio del Mondo nel 1990 (1992 in Italia), si è conclusa nel 2013 con Memoria di luce, e oltre alla gioia e alla meraviglia donatami dalla straordinaria conclusione mi ha lasciato anche il dispiacere di sapere che non avremo più storie ambientate in Randland perché il Creatore è scomparso. Già così qualche trama minore sfuma un po' troppo sullo sfondo, qualche personaggio appare utilizzato troppo poco, probabilmente perché Jordan non aveva lasciato su di lui abbastanza materiale e Sanderson non sapeva che ruolo dovesse ricoprire il personaggio nell'Ultima Battaglia. Un difetto percepibile ma minore, se contestualizzato fra tutte le altre cose comprese in questi straordinari romanzi.

Ora, giustamente, Sanderson si sta occupando solo dei suoi progetti, e lo avrebbe fatto anche se Robert avesse lasciato abbastanza materiale per poter scrivere gli altri due prequel e i tre romanzi outrigger, ambientati dopo Tarmon Gai'don, che aveva in mente. C'è però un'ultima cosa che deve essere pubblicata, e speriamo che Fanucci la traduca e la porti anche in Italia (altrimenti la leggo in inglese come ho fatto con The World of Robert Jordan's The Wheel of Time, scritto con Teresa Patterson, ma in italiano è più semplice). Si tratta dell'enciclopedia The Wheel of Time Companion, firmata, oltre che da Robert e da Harriet, da Alan Romanczuk e da Maria Simons, assistenti di lunga data di Jordan.

Chris Lough di Tor Books, che ha già avuto la possibilità leggerlo, ha spiegato che del Companion ha amato soprattutto la possibilità di esplorare le storie minori, quelle che completano il mondo ma che non hanno avuto la possibilità di entrare nei romanzi, come il trattamento riservato da Mazrim Taim ai Fiumi Gemelli, la tragedia che ha spinto Serafelle a diventare un'Aes Sedai e la formazione di un'Amyrlin da parte di Cadsuane. L'articolo di Chris Lough si trova qui: http://www.tor.com/2015/09/15/is-there-any-room-in-epic-fantasy-for-the-small-story/, ma il blog di Tor è pieni di anteprime e informazioni sul Companion, dall'introduzione ad alcune voci come la forza nell'Unico Potere, il Bastone dei Giuramenti, la biografia delle Amyrlin Seat conosciute e quella di personaggi come Elayne, Mazrim Taim e Serafelle. L'elenco degli articoli lo potete trovare qui: http://www.tor.com/tag/the-wheel-of-time-companion/.

Non vedo l'ora di poter leggere il libro, perché Non c'è inizio né fine al girare della Ruota del Tempo.


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