Quando le scuole sono chiuse per me è difficile trovare momenti per mettermi al computer. Il lavoro c'è ancora, in questi ultimi giorni più frenetico che mai, e quando sono a casa le mie attenzioni sono concentrate sulle bambine. Perciò fatico a trovare il tempo per scrivere nuovi pezzi, ma anche per ripubblicare pezzi vecchi che magari qualcuno non ha ancora letto. Questo lo avevo scritto due anni fa per FantasyMagazine, ma visto che secondo me è interessante e non perde di attualità lo ripongo qui.
Ora, a distanza di due anni, dovrei integrarlo. Ho riletto la saga di Jordan e ho notato, per esempio, un brano che richiama l'ingresso di Gesù a Gerusalemme. E in Presagi di tempesta, che non avevo ancora letto nel momento in cui ho scritto quest'articolo, c'è un'altra scena molto significativa. Purtroppo però non ho abbastanza tempo per gli aggiornamenti, quindi questo è lo stesso articolo di due anni fa.
Avviso per Jacopo: questo è uno dei miei articoli più lunghi, perciò ti consiglio di non iniziare a leggerlo in metropolitana, altrimenti rischi di mancare un'altra volta la fermata.
" Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito " (Lc 2, 6-7).
Con queste parole l'evangelista Luca racconta la nascita di Gesù, un avvenimento accaduto oltre duemila anni fa e commemorato da ben sedici secoli.
Secondo la religione cristiana Gesù è il figlio di Dio, e la sua venuta sulla Terra ha cambiato completamente il modo stesso d'intendere la vita del genere umano. Ma, al di là del valore della sua Storia per tutti coloro che vi credono, la storia della sua nascita è stata narrata da diverse persone - i racconti degli evangelisti Luca e Matteo sono stati accettati nel canone biblico, ma esistono anche altri testi riferiti agli stessi avvenimenti - usando lo strumento comune di tutti i racconti: le parole. E anche se queste parole per molte persone sono sacre, sono comunque uno strumento umano che si inseriscono in una tradizione di altri testi con i quali hanno forti affinità.
Già Otto Rank ne Il mito della nascita dell'eroe aveva accostato la nascita di Gesù a quella di altri personaggi, sia storici che leggendari, quali Sargon, Ciro, Gilgamesh, Paride e Sigfrido.
" Quasi tutti i principali popoli civili", scriveva, " fin da tempi remoti hanno celebrato nella poesia e nella leggenda i loro campioni, re e principi mitici, fondatori di religioni, di dinastie, di imperi, di città, in breve i loro eroi nazionali. In particolar modo la storia della nascita e dei primi anni di queste persone fu arricchita di peculiarità fantastiche ". (1)
E più avanti elenca i punti più importanti che si ripetono in numerosissime leggende:
" - l'eroe è figlio di nobili genitori, il più delle volte è figlio di re;
- viene poi salvato da animali o da umili (pastori) e allattato da un animale femmina o da umile nutrice;
Le variazioni possono essere tante, e non tutti i miti ripropongono ciascuno di questi elementi, ma la struttura principale è la stessa. Anche Vladimir Propp, nella sua Morfologia della fiaba, pur non citando la storia di Gesù, sottolinea quale importante elemento fiabesco la nascita prodigiosa dell'eroe. " La nascita di solito è accompagnata da una profezia riguardante il suo destino. Ancor prima dell'esordio egli dimostra di possedere gli attributi del futuro eroe " scriveva (3).
Non c'è bisogno di ricordare quanto la fantasy abbia attinto da mitologia, leggende e fiabe. Eroi predestinati a combattere contro forze che sembrano soverchianti se ne trovano tante, dallo Shea Ohmsford protagonista de La spada di Shannara di Terry Brooks al Garion del Ciclo dei Belgariad di David Eddings fino all' Harry Potter protagonista della saga firmata da J.K. Rowling.
L'autore che però ha maggiormente attinto a questa tradizione, e che ha modellato molto aspetti di uno dei suoi protagonisti sulla figura di Cristo è Robert Jordan.
Un'analisi di tutti questi elementi sarebbe troppo lunga, e ci porterebbe lontano dalla nascita del Salvatore e dalla sua complessa figura. Mi limiterò pertanto a un confronto fra alcuni elementi della storia di Cristo, la cui nascita viene oggi festeggiata, e quella di un altro salvatore (si spera, perché la sua venuta potrebbe portare una nuova Frattura del Mondo) ispirato dalla sua figura.
Prima di proseguire però vi avviso che il brano che segue contiene numerosi spoiler da tutta la saga La Ruota del Tempo.
Il primo dei punti elencati da Rank è la nobile ascendenza dei genitori.
La nascita di Gesù viene narrata in due dei quattro Vangeli. Matteo (1, 1-16) inizia il suo racconto proprio elencandone gli antenati, a partire da quell' Abramo che fu il primo uomo chiamato da Dio. Quaranta generazioni più tardi - fra i vari nomi troviamo anche quelli dei re Davide e Salomone - nasce Gesù. Luca (3, 23-38) fornisce una genealogia diversa, che risale addirittura ad Adamo, il primo uomo creato da Dio. Anche lui, comunque, inserisce nell'elenco Davide, il più grande dei re d'Israele.
I genitori di Rand sono Tigraine e Janduin, cosa che all'inizio della saga è ignota allo stesso Rand. Lady Dyelin di Casa Taravin spiega a Rand che lui le ricorda " l'erede al trono di Andor", scomparsa una notte di venticinque anni prima. " Si chiamava Tigraine. Si lasciò alle spalle un marito, Taringail, e un figlio, Galad. So che è una pura coincidenza, ma rivedo Tigraine nel tuo volto." (4).
Ciò che Dyelin non può sapere è che non si tratta di una coincidenza, poiché quest'episodio coincide con ciò che Rand ha già appreso sulla storia della sua famiglia. " Un giorno" gli aveva raccontato Amys, " abbiamo visto una donna [...] dai capelli dorati, vestita di seta, con dei cavalli da soma e a dorso di una bella giumenta. [...]
"Shaiel" intervenne Bair "è il nome che scelse per sé. Non ne diede mai un altro per tutto il tempo che la conobbi. Nella lingua antica significa 'la donna che è dedicata'. [...] Shaiel all'inizio era amareggiata" concluse la donna.
Accovacciata sui talloni accanto a Rand, Amys annuì. "Parlava di un figlio abbandonato, un bambino che amava e di un marito che non amava. Dove, non voleva dirlo." " (5).
E se Tigraine era l'erede al trono di uno dei regni più solidi e antichi della sua terra, l'Andor, Janduin, come capoclan della setta Taardad degli Aiel, non era meno nobile di lei (6).
Il suo concepimento è preceduto da difficoltà, prosegue Rank. A titolo di esempio lo psicoanalista austriaco cita astinenza, lunga sterilità o amplesso segreto dei genitori a causa di divieti od ostacoli esterni.
Maria concepisce un figlio pur essendo vergine. Secondo Matteo (1, 18): "s ua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si ritrovò incinta per opera dello Spirito Santo."
Più dettagliato è il racconto di Luca dell'episodio noto come Annunciazione (1, 26-38). In questi versetti l'evangelista sottolinea la verginità di Maria e l'appartenenza di Giuseppe alla casa di Davide. E anche se Giuseppe non è davvero il padre, sulla famiglia rimane un'aura di nobiltà.
Come Gesù non è figlio del marito di Maria, Rand non è figlio di Taringail, il marito di Tigraine. Quanto alle difficoltà antecedenti al concepimento, nel suo racconto Amys ricorda che quando Tigraine varca il Muro del Drago gli Aiel sono indecisi su come comportarsi. Alcuni di loro avrebbero voluto denudarla e scacciarla, cosa che avrebbe potuto comportare la sua morte. Morte comunque sfiorata dalla giovane, spiata di nascosto dal popolo del deserto, qualche giorno dopo, a causa della morte del cavallo e dell'esaurirsi delle sue scorte di cibo e acqua.
Soccorsa dai suoi osservatori, l'anno successivo la donna riesce a fare qualcosa che nessuna che non fosse un'Aiel aveva mai fatto prima: diventa una Fanciulla della Lancia. In seguito Shaiel contravviene alla legge combattendo insieme alle Fanciulle pur essendo incinta.
Durante la gravidanza c'è un annuncio premonitore, che può assumere indifferentemente la forma di un sogno o quella di un oracolo, che mette in guardia circa la nascita del bambino.
Vari profeti dell'Antico Testamento ( Isaia, Ezechiele, Daniele, Michea) sottolineano la forte attesa messianica del popolo ebraico negli ultimi secoli prima della nascita del Cristo. Fra i tanti brani che potremmo citare ve ne è anche uno di Malachia: " ecco, viene, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? " (Ml3, 1-2).
Anche nel Nuovo Testamento compaiono diversi segni - alcuni accolti con gioia, altri con preoccupazione - che annunciano la nascita di un bambino molto speciale.
Il primo è il sogno di Giuseppe descritto da Matteo:
" ecco che gli apparve in sogno un angelo dei Signore e gli disse "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore " (Mt 1, 20-24).
Subito dopo troviamo l'episodio dei Magi:
" Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo". All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme." (Mt 2, 2-3).
Se il sogno di Giuseppe rassicura l'uomo circa il comportamento della promessa sposa, l'astro visto dai Magi preoccupa enormemente Erode. Poiché i Magi, avvisati in sogno (Mt 2, 12) delle malvagie intenzioni del sovrano, scelgono un'altra strada per tornare alle loro terre, quest'ultimo dà ordine di compiere la strage degli innocenti (Mt 2, 16-18), non prima però che un altro sogno profetico spinga Giuseppe a fuggire con tutta la famiglia (Mt 2, 13-14).
Secondo Luca sono ben due i bambini la cui nascita è preannunciata da messaggeri angelici: quella di Giovanni Battista, con l'apparizione al padre Zaccaria (Lc 1, 8-20), e quella di Gesù, con la già citata Annunciazione. E subito dopo la seconda nascita si verifica un altro evento portentoso:
" C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: "Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore" " (Lc 2, 8-11).
La forte attesa messianica è presente anche nel mondo di Jordan. Sono molti i frammenti di profezia inseriti nell'arco delle migliaia di pagine che compongono i volumi della saga. Una delle prime, inserita subito dopo il prologo del primo romanzo (7), fornisce in poche righe un quadro abbastanza chiaro della situazione:
" E accadde in quei giorni, come in precedenza e ancora in futuro, che le Tenebre soffocarono la terra e schiacciarono il cuore degli uomini, e le piante non crebbero e la speranza morì. E gli uomini gridarono al Creatore: O Luce dei Cieli, Luce del Mondo, lascia che il Promesso nasca dalla montagna, secondo le profezie, come fu in epoche passate e come sarà in epoche a venire. Fai che il Principe del Mattino canti alla terra, affinché le piante crescano e le valli producano agnelli. Fai che il braccio del Signore dell'Alba ci ripari dalle Tenebre e che la grande spada della giustizia ci difenda. Fai che il Drago cavalchi ancora il vento del tempo."
Una profezia che viene da lontano, tramandata per secoli, e che parla di una venuta ma anche, come in Malachia, del fatto che l'evento non sarà certo indolore.
Le cosiddette Profezie del Drago fanno parte della cultura del mondo di Jordan. Sono storia, qualcosa che esiste e che ci si aspetta che si avvereranno in futuro, come per le profezie dell'Antico Testamento. Molto più concrete e attuali sono un altro paio di profezie presenti nella saga, che costituiscono il vero e proprio punto di svolta di alcuni avvenimenti.
" Un'Aes Sedai di nome Gitara Moroso, che aveva il dono della Preveggenza, le aveva detto che il disastro sarebbe caduto sulla sua terra e la sua gente, forse il mondo intero, se non fosse andata a vivere con le Fanciulle della Lancia, senza rivelare a nessuno la sua destinazione. Doveva diventare una Fanciulla, e non sarebbe potuta tornare nella sua terra fino a quando le Fanciulle non sarebbero andate a Tar Valon " racconta ancora Amys (8).
Fra le conseguenze di questa profezia ci sono il viaggio di Tigraine fra gli Aiel e il suo incontro con Janduin, che sarebbe poi diventato il padre di Rand, ma anche la contrastata successione al trono di Andor, che si risolve con l'ascesa di Morgase Trakand.
Pronunciate queste parole, che daranno il via agli eventi del prequel alla saga e consentiranno a Moiraine di giungere a Emond's Field all'inizio di L'Occhio del Mondo, la Custode degli Annali si accascia e muore. Per le persone presenti non avrebbe potuto esserci un segno più forte.
La nascita del bambino costituisce generalmente una minaccia per il padre, che lo condanna a morte. La condanna dovrà essere eseguita da un suo rappresentante.
Per Gesù è impensabile che sia il suo stesso padre (vero o putativo) a condannarlo a morte. Pertanto questo ruolo viene ricoperto dal re della terra in cui il bambino nasce che, impossibilitato a riconoscerlo in mezzo ad altri bambini, ordina una vera e propria strage degli innocenti:
" Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più." (Mt 2, 16-18).
Come già detto, Gesù scampa al massacro grazie a un sogno di Giuseppe. La stessa azione, di massacro indiscriminato per uccidere colui che potrebbe opporsi al Tenebroso, viene compiuta dalle Aes Sedai dell' Ajah Nera.
" "L'Ajah Nera sa che il Drago è Rinato ma non quando!"" esclama Siuan. " "Luce! Stanno uccidendo ogni uomo o ragazzo che 'potrebbe' essere in grado di incanalare! Oh, che io sia folgorata, potrebbero morire migliaia di uomini, decine di migliaia."
[...] L'Ajah Nera aveva iniziato un massacro." (10).
Per gli Amici delle Tenebre il Drago Rinato è una minaccia da eliminare al più presto, anche a costo di compiere una strage degli innocenti.
Né Gesù né Rand vengono abbandonati e salvati da qualche animale, ma la loro storia conserva comunque alcune tracce di quest'elemento. Gesù viene posto in un luogo che normalmente non è concepito per accogliere un bambino, e cioè una mangiatoia, e anche se non viene salvato da persone umili riceve la visita di alcuni pastori:
" Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia." (Lc 2, 15-16).
Quanto a Rand, non viene abbandonato ma è come se lo fosse, visto che sua madre muore nel darlo alla luce. Nel suo delirio Tam mormora " "... ho udito il pianto d'un bimbo. Le loro donne combattono a fianco degli uomini, a volte; ma perché le avessero permesso di venire, non so... partorì lì, da sola, prima di morire per le ferite... coprì col mantello il neonato, ma il vento... soffiò via il mantello... neonato livido di freddo. Sarebbe morto... piangendo lì nella neve. Non potevo abbandonare il piccino..." " (11).
Subito dopo la guerra l'uomo che lo ha trovato, Tam al'Thor, torna nei Fiumi Gemelli per condurre la vita semplice di un pastore, come pastori sono le prime parsone che hanno reso omaggio a Gesù.
Fra gli elementi che uniscono le due storia va segnalato anche il parto lontano dal luogo di abitazione delle due donne e in un posto decisamente scomodo. Maria abita a Nazaret ma partorisce in una stalla di Betlemme mentre Tigraine/Shaiel abita nel Deserto Aiel da quando ha abbandonato Caemlyn e partorisce nella neve sulle pendici di Montedrago.
Rank infine sottolinea che l'eroe cresce, ritrova i nobili genitori, si vendica del padre e diventa grande e famoso.
Nel caso di Gesù è il Padre stesso che per primo proclama la propria paternità durante il battesimo del Figlio, evento che segna l'inizio della sua vita pubblica: " E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto"." (Mc 1, 10-11). In seguito Gesù si rivolgerà a Dio chiamandolo Padre.
A differenza di quanto avviene nella maggior parte delle storie mitiche o leggendarie, Gesù non entra in contrasto con il padre. La sua lotta quindi è contro l'antagonista del padre, il peccato, da lui sconfitto con la resurrezione. Inutile dire che in seguito a quest'evento la sua fama, grande ma limitata a una Terra e a un tempo ben specifici, crescerà enormemente.
Rand non può ritrovare i genitori dato che sono entrambi morti, ma grazie ai racconti di Amis e Bair in L'ascesa dell'Ombra e di Dyelin in Il signore del caos, scopre la loro identità. E la sua lotta è per certi versi paragonabile a quella di Gesù, visto che è il campione scelto dal Creatore - una delle due forze divine che animano il mondo della Ruota - per combattere la sua controparte malvagia, il Tenebroso. In questa battaglia Rand è già diventato famosissimo, ma al momento l'esito è ancora incerto.
Tanto Gesù quanto Rand presentano tutti i caratteri propri della figura classica dell'eroe, caratteri comuni comunque a molti altri personaggi. Ma le affinità fra i due non si fermano qui.
A entrambi è accostata la figura di un profeta capace di richiamare folle enormi, Giovanni Battista per il primo e Masema per il secondo.
" Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme" scrive Marco (1, 5) parlando della folla che si faceva battezzare, e subito dopo riporta le parole del profeta: " "Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali." " (Mc 1, 7).
Jordan cita " una riunione nel Ghealdan per ascoltare questo uomo che si definiva il Profeta del lord Drago. Pareva si chiamasse Masema. [...] Quasi diecimila persone erano venute ad ascoltarlo parlare da una collina mentre proclamava il ritorno del Drago ". E Masema, già comparso nei volumi precedenti, avrà ancora un ruolo importante da giocare nella saga prima di finire ucciso anche lui per il volere e le azioni di una donna.
Entrambi vengono tentati da colui che devono combattere. Dopo il battesimo Gesù si reca nel deserto per un periodo di digiuno. Mentre si trova lì viene tentato dal diavolo in tre modi diversi: dicendogli di trasformare i sassi in pane, suggerendogli di buttarsi giù dal pinnacolo di un tempio, e offrendogli la gloria. Dal nostro punto di vista la tentazione più interessante è l'ultima: " Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". Ma Gesù gli rispose: "Vattene, satana!" " (Mt 4, 8-10).
Un discorso simile gli viene fatto anche dall'ambiziosa Lanfear: " "Inginocchiati al Sommo Signore, e ti eleverà sopra di tutti. Ti lascerà libero di regnare come vuoi, se solo ti inginocchierai davanti a lui una sola volta. Per riconoscerlo. Niente di più." " (13).
In un'occasione Gesù riceve l'omaggio di una peccatrice che " venne con un vasetto di olio profumato; e stando dietro, presso i suoi piedi, piangendo cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato." (Lc 7, 37-38).
L'episodio viene preso come spunto da Jordan per una delle profezie degli Atha'an Miere, il Popolo del Mare: " La Torre Bianca si spezzerà in suo nome, e le Aes Sedai si inginocchieranno per lavargli e asciugargli i piedi con i capelli " (14).
I loro comportamenti non passano inosservati. Spesso destano scalpore e vanno contro le usanze. In particolare Rand cambia leggi e consuetudini fra popolazioni molto diverse fra loro quali Aiel, Tarenesi e Cairhienesi.
Inoltre Gesù afferma: " Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera:
e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa." (Mt 9, 34-36).
Gli Shaido non riconoscono Rand come Colui che viene con l'Alba, il loro salvatore, e iniziano una feroce guerra contro gli altri clan e contro tutti gli altri popoli. Ma anche negli undici clan che decidono di seguire Rand non tutti sono pronti per le sue rivelazioni e cadono nella tetraggine, che in alcuni casi li spinge a combattere contro i loro stessi parenti. E dopo la sua proclamazione come Drago Rinato scoppia un gran numero di guerre, sia fra popoli confinanti, sia guerre civili, sia contro gli invasori venuti d'oltreoceano.
Come riportano alcuni commentari sulle profezie del Drago, " La sua venuta sarà come la lama affilata di un aratro, dissoderà le nostre vie in solchi [...]. Egli è colui che spezza i legami, il forgiatore delle catene, il costruttore del futuro, il modificatore del destino." (15).
Con la venuta di Rand ciò che domina non è la pace, ma la spada (16).
Il loro passaggio è segnato da miracoli, guarigioni nel caso di Gesù, eventi insoliti come un numero altissimo di matrimoni (17) o eventi incredibilmente fortunati nel caso di Rand. Jordan giustifica l'accadere di fatti improbabili spiegando che il Disegno dell'Epoca si modella intorno ai tà'veren, rendendo normali anche fatti altrimenti eccezionali. Per lo scrittore di Charleston, però, l'effetto del ta'veren sulla realtà può funzionare nei due sensi: a volte gli eventi improbabili che si verificano sono di tipo negativo e possono portare anche alla distruzione di un intero villaggio. Come ha modo di costatare Perrin seguendo le tracce del suo amico " Il disegno prendeva forma attorno a Rand, e le casualità correvano all'impazzata." (18).
Entrambi vengono catturati dai loro nemici e maltrattati, Gesù con la flagellazione e Rand con le percosse subite dalle emissarie della Torre Bianca nel Signore del caos.
Sul capo di Gesù al momento della crocifissione viene posta una corona di spine. A Rand, al termine dell'omonimo romanzo, viene offerta La corona di spade (19). E anche se non sono esattamente la stessa cosa, entrambe sono scomode da portare.
Quando Gesù appare ai discepoli dopo la crocifissione sul suo corpo sono visibili cinque stigmate, segno della sofferenza provata per la salvezza dell'umanità.
Anche Rand presenta delle ferite legate al suo ruolo salvifico: due aironi marchiati sulle mani e una ferita su un fianco (20) provocatagli da Ba'alzamon ne La grande caccia, i due draghi tatuati magicamente sulle braccia quale simbolo del suo viaggio nel Rhuidean e del suo ruolo alla guida degli Aiel ne L'ascesa dell'Ombra (21), e il colpo infertogli sul fianco da Padan Fain con il suo pugnale maledetto nella Corona di spade (22).
Gesù dona sulla croce il suo sangue per la salvezza dell'umanità. Tarmon Gai'don, l'Ultima Battaglia, non c'è ancora stata, manca ancora un romanzo in inglese e due in italiano per arrivarci, ma qualcosa di ciò che dovrà avvenite è noto da alcune profezie. " Il suo sangue sulle rocce di Shayol Ghul che lava l'Ombra, sacrificio per la salvezza dell'uomo " (23) richiama molto da vicino l'idea evangelica. E c'è qualcos'altro, anche se al momento sono solo indizi, che potrebbe accostare ulteriormente le due figure.
" "Da quel che ho visto di lui"" dice Halwin Norry parlando di Rand con Elayne " "non lo riterrei morto a meno di non stare seduto io stesso per tre giorni accanto al cadavere." " (24).
Il tema dei tre giorni era già stato proposto qualche migliaio di pagine prima, in un modo che si potrebbe definire complementare. Pensando a cose come domatura e quietatura Elayne è estremamente pragmatica: " era comunque uno stato definitivo. Nynaeve non ne era convinta, ma non sarebbe stata contenta fino a quando non avesse guarito una persona morta da tre giorni." (25).
Le Aes Sedai, e in questo caso Elayne accetta le loro conoscenze e i loro insegnamenti come verità assoluta, reputano che domatura e quietatura non possano essere guarite, ma all'interno del Signore del Caos, da cui questo pensiero è tratto, Nynaeve riesce a dimostrare che si sbagliavano. E se uno stato che tutti ritenevano definitivo può essere alterato, siamo davvero certi che non possa essere così anche per altre circostanze? In fondo, Nicola Treehill - novizia che ha un'idea esagerata della propria importanza ma che ha il dono della Preveggenza - ha profetizzato " il Drago Rinato che compie nove imprese impossibili". (26). Tiana ha catalogato questa e altre affermazioni come cose che potrebbero venire in mente solo a chi è dotato di " mezzo cervello e una natura credulona", ma Rand ha già fatto due cose impossibili quali ripulire saidin dalla contaminazione del Tenebroso e distruggere il male di Shadar Logoth.
Ancor più stringente è un'altra profezia fatta dalla stessa Nicola: " La spada del leone, la lancia votata, colei che vede oltre. Tre sulla nave e colui che è morto eppure vive." (27).
Rand è innamorato di tre donne, Elayne, e l'emblema di Andor è un leone rampante, Aviendha, che prima di studiare per diventare una sapiente era una Fanciulla della Lancia, e Min, che con la sua capacità di vedere simboli nelle aure delle persone vede oltre ciò che vedono gli altri, spingendo il suo sguardo nel futuro. Legato alle tre donne c'è qualcuno che è morto eppure vive, e non sembra azzardato supporre che questa persona sia Rand.
Morire e poi vivere di nuovo dopo tre giorni. Impossibile? Forse no, se consideriamo che gli Aelfinn non possono mentire. " Se vuoi vivere, devi morire " (28) gli hanno detto le creature che vivono oltre il ter'angreal custodito nella Pietra di Tear.
Morire e poi vivere di nuovo. È questo il destino di Rand?
Manca ancora un libro per sapere se Jordan ha davvero modellato la figura di Rand su quella di Gesù fino a questo punto.
Quel che è certo è che quando il male si diffonde è necessaria la venuta di un Salvatore.
" E gli uomini implorarono il Creatore, dicendo:
O Luce dei Cieli, Luce del Mondo, fa' che il Promesso nasca dalla montagna, d'accordo con le profezie, come è stato nelle Epoche passate e sarà in quelle a venire. Fa' che il Principe del Mattino canti alla terra, che le piante crescano e le valli generino gli agnelli. Fa' che il braccio del Signore dell'Alba ci protegga dalle Tenebre, e la grande spada della giustizia ci difenda.
Fa' che il Drago cavalchi di nuovo sui venti del tempo." (29).
Note:
(2) Rank, op.cit, pag. 75.
(3) V. PROPP, Morfologija skazki. Transformacii volshebnykh skazok (1928), trad. it. Morfologia della fiaba in Morfologia della fiaba e Le radici storiche dei racconti di magia, Newton Compton, Roma, 1992, pag. 72.
(4) R. JORDAN, Lord of Chaos, 1994, trad.it. Il signore del caos, Fanucci, Roma, 2005, pag. 432.
(5) R. JORDAN, The Shadow Rising, 1993, trad.it. L'ascesa dell'Ombra, Fanucci, Roma, 2004, pag. 618.
(6) Jordan, L'ascesa dell'Ombra, pag. 619.
(7) R. JORDAN, The Eye of the World, 1990, trad.it. L'occhio del mondo, Fanucci, Roma, 2002, pag. 16.
(8) Jordan, L'ascesa dell'Ombra, pag. 618.
(9) R. JORDAN, New Spring - A Wheel of Time Novel, 2004, trad.it. Nuova primavera, Fanucci, Roma, 2005, pag. 36.
(10) Jordan, Nuova primavera, pag. 345.
(11) Jordan, L'occhio del mondo, pag. 105.
(12) Jordan, L'occhio del mondo, pag. 660.
(13) Jordan, L'ascesa dell'Ombra, pag. 203.
(14) Jordan, L'ascesa dell'Ombra, pag. 348.
(15) R. JORDAN, The Dragon Reborn, 1991, trad.it. Il Drago Rinato, Fanucci, Roma, 2003, pag. 9.
(16) A pagina 951 di R. JORDAN, The Fires of Heaven, 1993, trad.it. I fuochi del cielo, Fanucci, Roma, 2004, si legge questa profezia:
" E quello che una volta fece ritorno
nel fuoco e nella tempesta spezzando tutto in due per la sua pace... ...era la pace... ...era la pace......della spada.
E la gloria della Luce brillò su di lui."
(17) Jordan, Il Drago Rinato, pag. 115.
(18) Jordan, Il drago rinato, pag. 391.
(19) R. JORDAN, A Crown of Swords, 1996, trad.it. La corona di spade, Fanucci, Roma, 2006, pag 888.
(20) R. JORDAN, The Great Hunt, 1990, trad.it. La grande caccia, Fanucci, Roma, 2003. Il primo airone compare a pag. 291, il secondo viene scoperto a pag. 738 e la ferita al fianco viene inferta a pag. 736.
(21) Jordan, L'ascesa dell'Ombra, pag. 606.
(22) Jordan, La corona di spade, pag. 753.
(23) Jordan, L'ascesa dell'Ombra, pag. 111.
(24) R. JORDAN, Winter's Heart, 2000, trad.it. Il cuore dell'inverno, Fanucci, Roma, 2008, pag. 251.
(25) Jordan, Il signore del caos, pag. 225.
(26) R. JORDAN, Crossroad of Twlight, 2003, trad.it. Crocevia del crepuscolo, Fanucci, Roma, 2009, pag. 509.
(27) Jordan, Il signore del caos, pag. 397.
(28) Jordan, Il signore del caos, pag. 579.
(29) Jordan, La grande caccia, pag. 750.