Magazine Cultura

Robert Smith e il freddo cuore di dicembre

Creato il 15 dicembre 2011 da Scribacchina

The Cure - Disintegration

Oggi, 15 dicembre.
Giornata dei ricordi.

Scribacchina arriva sempre in ritardo, da tempo immemore.
Come quando, a inizio anni Novanta, scoprì i Cure e si rese conto che ormai eran personaggi fatiscenti: s’era persa tutta la loro splendente fase dark degl’anni Ottanta.
Boys Don’t Cry era ormai hit passata, dannazione.
In corsa per recuperar il tempo perduto, s’impossessò del bell’album
Disintegration e lo fece rientrare nella colonna sonora della sua giovinezza.

«Ricordo te, Scribacchina: te ne stavi quieta in mezzo alla pioggia, mentr’io correva verso il di te cuore...» … Uh?… No, stop: meglio bloccar subito la vena traduttiva di Scribacchina, sento già odor di pastrocchio. Meglio lasciar intradotto il testo di Pictures of You, tanto bello che mi par sacrilegio il solo nominarlo.

Traduco invece – solo mentalmente, soliti lettori – un altro bel brano dell’album di cui sopra: Last Dance. Tanto triste ma – l’assicuro – mai tristo.
«A woman now standing where once there was only a girl».
Nel testo, Robert Smith ricordava «the walking through walls in the heart of december».
Ai tempi, mi chiesi se forse il Bob intendesse, letteralmente, il 15 dicembre.
Me lo chiedo ogni anno, puntualmente, in questa data.
Non so perché. La sciocca domanda m’è rimasta nell’anima.

Ad ogni buon modo, anche oggi Scribacchina sente la voce del buon Robert giungerle dal passato.
Ripensa al freddo, malinconico cuore di dicembre.
Ripensa all’ultima strofa di quella bella canzone, 
Last Dance.
Sempre uguale, sempre nuova.
Sempre attuale, mai passata di moda.

Sì, soliti lettori, non c’è bisogno che lo facciate notare: il tempo è passato, e oggi, dove «once there was only a girl», c’è… la Scribacchina. E chi, sennò?

Mi par d’essere abbastanza criptica, stamane.
Eppure, sapete, talvolta l’esser criptici è l’unico mezzo per svelarsi.
Curioso, tutto ciò.

Fate i bravi e copritevi bene, soliti lettori, ché lì fuori fa freddo.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog