Magazine Cinema
Robin Williams Celebration Day: Jumanji (di Joe Johnston, 1995)
Creato il 25 agosto 2014 da Frank_romantico @Combinazione_CQuando Robin Williams è morto, è venuto a mancare qualcosa. Era il 12 Agosto e la notizia l'ho avuta di mattina, appena sveglio, come un macigno che ti cade in testa. Una notizia in grado di rovinarti la giornata, la settimana, il resto del mese. Perché io (e tanti altri) amavamo Williams. Amavamo l'attore, il comico, il personaggio. Amavamo un pezzo di storia della nostra infanzia. Per questo, oggi che i blogger si riuniscono per parlare di lui, per celebrarlo, io ho scelto un film che è specchio soprattutto del mio passato. Qualcosa che non potrò dimenticare mai.
Jumanji.
Jumanji è un film del lontano 1995, io lo vidi con la scuola in un piccolo cinema della provincia, troppo piccolo per capire qualcosa di cinema, troppo impegnato a voler giocare, sognare e perdermi in quelle immagini in movimento. Una pellicola che, volente o nolente, è riuscita ad entrare nel mio immaginario come in quello di tanti altri bambini e ragazzini dell'epoca. Potere che ha esercitato comunque sul parte delle generazioni successive nonostante il peso degli anni e i limiti evidenti del lavoro di Joe Johnston (certamente non il primo della classe). Jumanji, in grado di divertire e spaventare, con quei bellissimi (e per l'epoca avanguardistici) effetti speciali della Industrial Light & Magic, con quel gioco magico (stregato) e l'immaginazione che diventa potenza, capace di manipolare la realtà e adattarla. Quindi il cinema come gioco che si sostituisce al reale, tremendo all'occorrenza, immenso e a tratti incomprensibile. E, in tutto questo, il percorso di formazione di un uomo/bambino vittima del gioco e della vita stessa, crudele ma meravigliosa allo stesso tempo.
E, protagonista di tutto questo, un Robin Williams incredibile, alieno come il Monk di tanti anni prima ma incredibilmente misurato. Ed è sulle sue spalle (oltre che sugli effetti specialissimi per l'epoca) che regge tutta la baracca barcollante. Perché Williams è sempre stato un gigante in grado di elevare anche il film più brutto a cui ha partecipato. Un uomo/bambino come il protagonista del film, eterno Peter Pan dall'inaspettata vena malinconica che in questo film rischia spesso di dilagare. Animo ambivalente come quello del suo personaggio, costretto a crescere in un mondo altro e a perdere fin troppo in fretta la propria fanciullezza, perso nel ricordo di un padre padrone severo e intransigente che si rifletterà poi, nel mondo di jumanji, sulla sua nemesi: il cacciatore Van Pelt (interpretato da Jonathan Hyde).
E allora, pur essendo un film zoppicante, ripetitivo e con uno stucchevole lieto fine, Jumanji è la magia dei primi amori, dell'incontro con un attore che mi avrebbe accompagnato per il resto della mia esistenza (ma lo aveva già fatto nel 1991 con Hook - Capitano Uncino). La magia del cinema, quella che ci fa continuare a guardare film, non importa se belli o brutti. Un film che rappresenta me stesso e ciò per cui scrivo, nonostante tutto. Per me Jumanji è la "bellezza", quella attraverso lo sguardo di un bambino, ciò che ero e che sono ancora. Tutte cose che Williams ha rappresentato. E spegnendosi, una parte di quella bellezza se n'è andata con lui. Anche per questo, mi mancherà un sacco.
Addio Robin, cercherò di tirare un 5 o un 8. Forse Jumanji ti ha voluto di nuovo tutto per se.
Bollalmanacco - Al di là dei sogni
Whiterussian vs Pensieri Cannibali - Hook
Scrivenny - La leggenda del re pescatore
Non c'è paragone - Good Morning Vietnam
Director's Cult - Toys
Recensioni Ribelli - L'attimo fuggente
Solaris - L'uomo bicentenario
La fabbrica dei sogni - One Hour Photo
Viaggiando (Meno) - The Angriest Man in Brooklin
In Central Perk - Will Hunting - Genio ribelle
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Al Cinema: recensione "Maggie" (Contagious - Epidemia mortale)
Proprio quando mi stavo gonfiando le palle come dei sommergibili (di solito si dice come delle mongolfiere, ma in quel caso volerebbero, le mie invece stavano... Leggere il seguito
Da Giuseppe Armellini
CINEMA, CULTURA -
Sense8
Quando i film si fanno ad episodi.Ormai la TV è diventata un porto sicuro anche per i grandi nomi del cinema.Perfino i fratelli Wachowskis sono approdati, e... Leggere il seguito
Da In Central Perk
CINEMA -
The Green Inferno – Nuovo trailer e conferma della release italiana per il 24...
Nessuna buona azione resterà impunita. Così recita il nuovo trailer italiano di The Green Inferno, film diretto da Eli Roth, che non altro che è un omaggio al... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
It follows
Devo chiedere a qualche esperto come mai arrivo sempre in ritardo nel vedere le cose, nonostante nel mondo reale spacco il minuto con la mia puntualità. Leggere il seguito
Da Jeanjacques
CINEMA, CULTURA -
The Take
Quando i film si fanno ad episodi.Da queste parti ci sono almeno due sicurezze:1. Gli inglesi ci sanno fare meglio di tutti nelle serie TV2. Tom Hardy è un... Leggere il seguito
Da In Central Perk
CINEMA -
Master Blaster al Fantafestival
La camera delle bestemmie, colonna sonora : Freaks in uniform delle Horropops.La mia vita è caotica, chi mi conosce lo sa benissimo. Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA