In passato ho già dedicato spazio alla rivista della Delos, sia recensendone un numero sia ricostruendone in parte la storia editoriale.
Il cammino di Robot è però andato avanti da allora.
Anzi, è andata talmente avanti che mentre io parlo del # 71 nel frattempo sono usciti il 72 e poi il 73.
Sono sempre sul pezzo, vero ? (SIC!)
Ad ogni modo niente di irrecuperabile, dal momento che il # 71 numero di Robot è ancora tranquillamente disponibile.
E con questo mi salvo perlomeno in calcio d'angolo recuperando in parte la mia faccia tosta.
Da quando io ho parlato le ultime volte della rivista ci sono stati alcuni cambiamenti, non ultima la morte dello storico curatore Vittorio Curtoni e l'arrivo di Silvio Sosio al timone della pubblicazione in veste di direttore.
Quindi credo sia giusto dedicare un altro articolo a Robot magari con una bella recensione.
Robot ha sempre alternato al suo interno molti racconti italiani accompagnati da racconti di autori stranieri (almeno un paio per numero). Il tutto servito da numerosi articoli di critica; la pubblicazione in questi ultimi anni però pare aver trovato un certo suo equilibrio riservando agli autori stranieri, di norma il compito di aprire e di chiudere il volume mentre le opere degli scrittori del belpaese occupano il corpo centrale della pubblicazione.
Per quanto riguarda gli italiani sovente si tratta di artisti già facenti parte del catalogo Delos (o comunque abituè di quella casa editrice) mentre per gli stranieri va detto che spesso si tratta di autori di tendenza ( detto nel senso migliore del termine ), maestri un cui libro sta per essere pubblicato nel nostro paese o, in alternativa, trionfatori o finalisti dei maggiori premi internazionali.
Non fa eccezione il sommario di questo # 71 che presenta nel suo sommario racconti (molto belli, bisogna dirlo) degli americani Paolo Bacigalupi e Mary Robinette Kowal.
A loro modo entrambi i racconti affrontano in maniera molto profonda tematiche attuali come la fede nello spirito umano e la capacità che anche i singoli hanno di poter fare la differenza.
Idea questa ultima molto americana che forse però dovremmo ricominciare a riconsiderare anche noi. Se però all'interno di "Gioco d' Azzardo", il racconto di Bacigalupi sono presenti anche molte idee care all' autore di Peoria in Colorado come l'ecologia e l'attenzione verso le economie o i personaggi non occidentali, ben diverso è il discorso per "La Signora Astronauta di Marte", lo scritto della Kowal che prende in esame il discorso dell'esplorazione spaziale secondo un ottica ed una sensibilità decisamente femminile rivelandosi così una piacevole sorpresa.
Per inciso alcuni mesi dopo lo stesso racconto ha vinto un ben meritato Premio Hugo
sbaragliando concorrenti come Aliette de Bodard, segno che la giovane scrittrice con una seconda avviatissima attività come burattinaia è uno dei nomi da tenere d'occhio per il futuro.
Paolo Bacigalupi
Gradevole anche "Troppo Perfetto" un opera risalente all'ormai lontano 1963 ospitata in Retrofuturo la rubrica di riproposizione di classici dimenticati della fantascienza italiana.
"Troppo Perfetto" parla di automi e di menzogne, risultando così un classico esempio di come si immaginava il futuro negli anni '60 s ma anche di cosa era la nascente fantascienza nazionale.
L'autore Pierfrancesco Prosperi è stato uno dei padri della narrativa di genere nel nostro paese e ancora oggi continua a scrivere dando punti a molti artisti più giovani.
Mary Robinette Kowal.
Veniamo invece al racconto "Vivi" di Roberto Bommarito trionfatore dell'ultima edizione del Premio Robot : l'autore mi sembra talentuoso buono, anche interessante lo svolgimento della storia non mi ha preso più di tanto, però c'è da dire anche a suo merito che Bommarito è riuscito a dire qualcosa di nuovo sul genere post apocalittico.La sfida in definitiva rimane quella di sempre, e cioè provare ad attirare nuovi lettori al fantastico ( o perlomeno provare ad uscire dall'attuale impasse, ma già il fatto che stiamo qui a parlarne è importante.
ROBOT # 71
Ed. Delos Book
Pag. 192 Euro 9,90