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Rocco

Creato il 26 gennaio 2012 da Renzomazzetti

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 Caro padre, sorella e cognato, questo è il mio ultimo saluto e scritto che vi giunge, poiché fra minuti la mia vita sarà spenta, dovrete promettermi di non piangere perché vano. Sono contento che tra poco rivedrò la nostra cara mamma, e sarei contento di rimanervi sempre con lei. Un saluto ancora e che questo vi giunga in segno di vittoria e di libertà per tutti gli italiani. Muoio per l’Italia! Una stretta di mano e un bacio a te babbo, a te sorella e a te cognato e baci ai tuoi bambini. Tanti saluti a chi domanderanno di me. Arrivederci in cielo. W l’Italia martoriata che presto rifiorirà libera e indipendente. Andrea. (Andrea Caslini -Rocco- di anni 23, falegname, partigiano, fucilato, Bergamo, novembre 1944).

 

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S E   Q U E S T O   E’   U N U O M O

Voi che vivete sicuri

nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

che lavora nel fango

che non conosce pace

che lotta per mezzo pane

che muore per un si o per un no.

Considerate se questa è una donna,

senza capelli e senza nome

senza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo

come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:

vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

stando in casa andando per via,

coricandovi, alzandovi.

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

la malattia vi impedisca,

i vostri nati torcano il viso da voi.

-Primo  Levi-

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