L’editore se ne intende davvero di romanzi ambientati nel mondo dello sport (da I MASTINI DI DALLAS a FINO A DIVENTARE UOMINI), e VOGLIO LA TESTA DI RYAN GIGGS ne è uno degli esempi migliori…
Non è tanto il popolo dei “fedeli” del Manchester United (pure rappresentanto nei suoi “riti) ad essere preso in esame attraverso l’ascesa e la brusca e veloce caduta del protagonista, quanto l’esperienza vissuta da un ragazzino che prova tutto ed il suo contrario, dagli sconvolgimenti che la sua carriera provoca nella routine di famiglia, nei diversi atteggiamenti che chi sta accanto a lui assume (a cominciare dal padre, prima genitore di un ragazzino amante del calcio, per poi volerne fare il “suo campione” con dovizia di suggerimenti su quello che deve o non deve fare in campo).
Atmosfere dipinte con grande bravura e partecipazione dall’autore, dall’emozione per la prima partita vista nel grande stadio, con il suo rito collettivo (e la trasfigurazione del padre in qualcuno di sconosciuto durante il match…) , al deserto intorno a lui quando la carriera del giovanissimo esordiente si interrompe a causa di Ryan Giggs, ultimo calciatore gentiluomo.
In sottofondo, ma mica tanto, la musica del luogo. E cominci a capire perché questo autore ti stia così simpatico… Ecco la playlist del romanzo, ovvero The Smiths, Joy Division, Charlatans
http://lnx.66thand2nd.com/libri/voglio-la-testa-di-ryan-giggs/
una piccola guida al sound di Manchester, corredata da una playlist costruita attingendo dalle pagine di Voglio la testa di Ryan Giggs. Per scoprire che, dopotutto, anche tra i Joy Division e i Take That può esserci qualcosa in comune.
Rodge Glass, Voglio la testa di Ryan Giggs, 66thand2nd - Traduzione di Roberto Serrai
Un libro acido, dolce, frammentario, un’angosciosa e sincopata raccolta di memorie agonistiche inventate. Enrico Sisti, «la Repubblica»
Un romanzo scritto magnificamente, una prosa ironica e lieve.
«Pagina99»
Può un sogno infrangersi centotrentatré secondi dopo essersi realizzato?
E’ ciò che accade a Mikey Wilson, ultimo esponente di quella mitica Generazione del ’92 che avrebbe reso invincibile il Manchester United nei due decenni successivi. A differenza delle altre, però, la carriera di Mikey termina pochi istanti dopo essere iniziata, a causa di un tragicomico infortunio provocato da un assist impreciso di Ryan Giggs, «l’ultimo calciatore gentiluomo», l’idolo del giovane Wilson. E, da quel giorno, la sua ossessione.
Sedici anni dopo Mikey – alcolizzato e disoccupato – cerca di riprendere il controllo della propria vita invocando l’aiuto dei suoi ex compagni di squadra ma senza ottenere alcun conforto. Nemmeno da lui, Giggs, l’uomo che per la cui immortalità ha pagato il prezzo più caro. E verso il quale indirizzerà tutta la sua frustrazione.
Alternando i brani dei Joy Division ai cori della Repubblika di Mancunia, lo sguardo solidale e malinconico di Rodge Glass ci ricorda che alle spalle di ogni folgorante carriera ce ne sono altre migliaia che finiscono a pezzi, lasciando vuoti che non potranno più essere colmati.