Rodi – quarto giorno
Si riparte: sono le otto e mezza e ci sono 34°. Alziamo la capote della ” nostra ” Peugeot e partiamo alla scoperta della costa occidentale dell’isola. Prima tappa, dopo dieci minuti: neanche il tempo di ascoltare tutto il primo sirtaki della giornata….
Si sale all’antica Ialyssos, città dorica che nel corso dei secoli attirò ondate diverse di invasori, uno più feroce dell’altro, in effetti…
Un gruppo di alteri pavoni ci dà il benvenuto.
Accanto ai resti di un antico tempio del IIsecolo a.C., un anziano Pope ci accoglie nella Cappella di Agios Geòrghios, oasi di serenità e pace, accanto al quale sorge il bel Monastero bizantino di Nostra Signora.
Riscendiamo sulla costa, proseguendo il cammino accanto ad un mare fantastico.
Lungo la strada incontriamo moltissime edicole, colorate ed ornate di fiori ed oggetti votivi
Deviamo per Petaloudes, meta stra-pubblicizzata. In un bel bosco ombroso vive un’immensa comunità di farfalle…le vedete? Sono quelle cose triangolari, a righe grigio/nere, che immprovvisamente aprono le loro ali rosse, svolazzando qui e là. Non nego che siano interessanti, ma abbiamo trovato tutto l’insieme un po’ troppo turistico e affollato (… e maleodorante, ahimé, a causa di bagni pubblici poco curati che diffondono miasmi tremendi!)
Lasciamo Petaloudes e ci dirigiamo all’antica Kamiros, ad ammirarne le rovine: l’unica colonna di un tempio dorico, le fondamenta di case ellenistiche, il bel tempio di Atena e una grande stoà del III secolo.
Ancora sulla costa. La direzione è questa, vedete un po’ voi!
Seguiamo la deviazione per la Taverna di Johnny…e non ce ne pentiamo! Arriviamo ad una piccolissima baia incantata, sovrastata dalla casetta bianca e blu della taverna. Un paradiso! Ci fermiamo per un lungo bagno e un pranzo fantastico: deliziosi antipasti , pesce freschissimo e un’anguria dolcissima, omaggio della casa)
Abbiamo anche lo spettacolo incluso!
Riprendiamo la via del sud, arrivando alla piccola Siana, regno del miele! Qui , nel sole accecante del primo pomeriggio, si passeggia tra vasi di miele, favi, oggetti in cera, sotto lo sguardo sonnacchioso degli anziani al bar.
Ci addentriamo nell’interno, per visitare il bellissimo Moni Skìadi, suggestivo monastero del 1700, dove una signora ci viene incontro reggendo un cestino di pane dolce e profumato alla cannella, che ci offre in segno di benvenuto, con una tazza di caffè e un sorriso incantevole. Siamo grate ed emozionate. Visitiamo il monastero, calato nel silenzio e nella bellezza .
Continuiamo il viaggio, tra ciuffi di erbe selvatiche e silenzi, panorami spettacolari e mare e piccole isole, laggiù : i turisti sono tutti a Rodi o sulle spiagge alla moda. Qui è il paradiso, davvero!
Decidiamo, nonostante l’ora tarda, di spingerci ancor più nell’interno e raggiungiamo Moni Tharri, il primo monastero dell’isola di Rodi, fondato nel IX secolo!
Un gruppo di giovani monaci ci accoglie affettuosamente: anche qui il pane dolce, il silenzio, la bellezza e la preghiera. L’atmosfera è incantata, sospesa: il tramonto pennella di rosa il cielo.
Torniamo a casa, nel buio che inizia a calare.
Domani si va a Symi!
(4. continua)