La voce di un 68enne non può essere certo la stessa di quando era giovane, ma dove non arriva l'ugola subentra il mestiere e su certi acuti ha risolto alla grande. Comunque con il proseguire del concerto la voce si è scaldata sempre più migliorando sensibilmente anche se lo standard era comunque già di alto livello.
Devo anche dire che Daltrey ha dimostrato di amare la musica che canta e questo è senz'altro un valore aggiunto in uno show e fa tuttora effetto vedere come rotea il microfono in aria con naturalezza.
Il concerto è durato più di due ore filate senza pause. La prima parte era l'intera rappresentazione dell'opera rock "Tommy", mentre nel finale ha eseguito alcuni cavalli di battaglia degli Who (memorabile "Young Man Blues" e "I Can See for Miles") e alcuni pezzi personali.
La band che lo supportava era di altissimo livello e ben amalgamata, ad una delle chitarre il fratello di Pete Townshend, Simon.
La vecchia guardia continua a dare una pista a certi giovani promesse che "stranamente" rendono in studio e deludono in live. Ed è evidente la pochezza di certi cantanti alla "Amici" che dopo un pezzo appaiono stremati.