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Rohmer e le stagioni. 2. Racconto d'estate

Creato il 09 giugno 2011 da Spaceoddity
Racconto d'estate è totalmente incentrato su Gaspard, splendido ragazzo in vacanza sulle spiagge bretoni, dove dovrebbe incontrare la sua fidanzata, o qualcosa del genere. Novello Ulisse, cade in un incantesimo costiero, conteso e deluso da tre diversissime donne. La dolce, amabile, sincera Margot; la fatale e rigidissima Solene e infine Lena, l'eterna amata, capricciosissima e incapace di star dietro alla sua libertà.
Rohmer e le stagioni. 2. Racconto d'estateSe cercate su internet, troverete che Racconto d'estate è stato tradotto anche con il titolo più compiacente di Un ragazzo, tre ragazze. Ma al di là del fatto che il titolo con cui lo presento qui è la traduzione esatta dell'originale francese, su questo blog questo film a me interessa perché dà il titolo alla seconda stagione del ciclo di film che Eric Rohmer ha dedicato ai periodi dell'anno e della vita. Io non so quali siano le origini della strana dislocazione temporale per cui Rohmer girò, dopo il Racconto di primavera (1990)il Racconto d'inverno (1992), poi questo (1996) e infine Il racconto d'autunno (1998). Io qui seguo l'anno (o forse la vita) per come lo conosco.
A ben pensarci, questa è la terza estate che "passo" con Rohmer: ho conosciuto quella arsa e disperata de Il segno del leone, in una Parigi claustrofobica e quella irrequieta e un po' ascetica de Il raggio verde. Non credo si possa addebitare solo al progressivo addomesticamento a questo cinema e alle sue immagini di studiata semplicità se io, per me, scelgo questa estate, e questo come il mio racconto e il protagonista come vicino a me in modo quasi imbarazzante.
(Ma tranquillo: parlerò del film, non di me.)
Gaspard (il bravissimo ed elegante Melvil Poupaud) vive "certo dell'esistenza di tutto il resto attorno a sé, ma non della sua". Inconsapevole del suo fascino o dell'uso che potrebbe farne, se solo volesse, si fa spadroneggiare dal caso, dalle coincidenze, dai capricci di due donne, e dalla tenerezza e dall'affetto di una terza. Non ricordo molti film in cui un personaggio maschile sia così centrale, pur senza essere necessariamente sezionato o invaso dal dubbio. La camera di Rohmer, così scabra senza filtri, coi colori naturali e la luce che viene da dove deve venire, si muove come sul set di un documentario, restituendoci un ragazzo nella sua fragilità affettiva.
Rohmer e le stagioni. 2. Racconto d'estateIl regista non mostra nessuna preferenza per il bel Gaspard, non lo difende quando non sa decidersi, quando non vuol rendersi conto di essere usato dalla vanità femminile, dal desiderio d'essere l'eccezione che caratterizza le donne. Erich Rohmer tecnicamente lo osserva, è spietato nel donarcelo insufficiente alle sue ambizioni e all'amore di una ragazza.
Gaspard è tenero nei confronti dell'amicizia di Margot (un'adorabile Amanda Langlet), lusingato dalla sua capacità di donarsi tutta, quanto colpito dall'energia di chiedere tutto tutto di Solene (la camaleontica Gwenaëlle Simon) e sedotto dall'incapacità di dare e di volere - in definitiva: di essere -  di Lena (Aurelia Nolin, un po' convenzionale, ma la parte non l'aiuta).
Rohmer sceglie tre donne per descrivere un uomo, come atto di sadismo più che per amore. Lo mette nella condizione che Margot sintetizza con un sorriso: Gaspard è un mendicante che una mattina si scopre ricco. Un giovane senza alcuna dimestichezza nello spendere la sua vita, il breve tempo che l'estate concede, e che lui non ricorderà mai come un'estate d'amore.

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