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ROM sicurezza, lavoro e diritti umani: la richiesta di incontro con Governo, Ferrovie e Sindacati Nazionali Cgil, Cisl e Uil

Creato il 21 luglio 2014 da Yellowflate @yellowflate
 sabato 19 luglio nessun accattonaggio molesto alle biglietterie

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La richiesta di incontro con Governo, Ferrovie e Sindacati Nazionali Cgil, Cisl e Uil

Stamani con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, all’Amministratore Delegato della Rete Ferroviaria Italiana (Rfe) Mario Michele Elia, alla Commissione Europea ed al Consiglio d’Europa l’Associazione Nazione Rom ha richiesto la “convocazione incontro Ministero del Lavoro. Un tavolo tecnico programmatico su sicurezza, lavoro e diritti umani”. Da alcune settimane è in corso un dibattito nazionale di evidenza pubblica riportato dai principali quotidiani nazionali con specifico riferimento alla Stazione di SM Novella – Firenze ed alle Grandi Stazioni di Milano, Venezia, Bologna, Genova, Roma, Napoli, Cosenza, Salerno

Nella lettera la rappresentanza Rom legalmente istituita ha richiamato gli Accordi Quadro Strutturali Europei, sottoscritti dallo Stato il 5 aprile 2011 a Bruxelles con comunicazione n. 173 della Commissione Europea, la Strategia nazionale di inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti varata dal Consiglio dei Ministri il 24 febbraio 2012,  le disposizioni per attuazione di Strategia ed Accordi Europei impartiti a Prefetti, Regioni, Comuni dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 16 giugno 2012, l’incontro tra il Consiglio Nazionale Rom ed il Governo Italiano – Sottosegretario di Stato Franca Biondelli c/o il Ministero del Lavoro avvenuto in data 3 giugno 2014, il protocollo del 9 giugno 2014 – n. 47/2014, inerente la concreta situazione all’interno della Stazione di Santa Maria Novella e la proposta di costituzione di una “cooperativa di portabagagli” al fine di risolvere strutturalmente e positivamente i problemi attualmente in essere

 

Dal  20 febbraio 2014, il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza della  Provincia di Firenze ha emanato una Ordinanza per affrontare la questione “decoro e vivibilità” nella Stazione di SM Novella. Tale ordinanza è fallita:  i problemi strutturali che portano cittadini poveri, disoccupati

a chiedere elemosina od offrire un servizio di portabagagli, ance se abusivo, permangono all’interno di Santa Maria Novella e delle Stazioni Italiane.  Il 17 marzo 2014, il Consiglio Nazionale Rom di Firenze e l’Associazione Nazione Rom, hanno depositato un esposto al Tribunale di Firenze – Procura della  Repubblica denunciando le violazioni di legge presenti nel decreto emanato dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza della Provincia di Firenze. Il 2, 10 e 16 luglio ulteriori denunce/querele sono state presentate contro le campagne stampa di incitamento all’odio etnico e diffamazione contro la popolazione Rom e violenze subite da parte di donne di etnia Rom da parte di personale di Trenitalia.

Il dibattito nazionale inerente la situazione di Santa Maria Novella, le accuse di “accattonaggio molesto” mosso verso le donne di etnia Rom, non ha in considerazione i dati reali e concreti sulla “questione povertà”: essa è stata generata dalle scelte politiche economiche compiute da politici ed amministratori nazionali, regionali e locali. Tali scelte hanno reso drammatiche le condizioni di vita del 10% dei cittadini presenti all’interno dello Stato (dati Istat 2013): chiedere una moneta, fare elemosina, è diventata a Firenze, in Toscana ed in Italia l’unica alternativa per non morire di fame. Le basi di una sana economia politica e di sicurezza devono basarsi sull’inclusione.

L’esclusione, le barriere, i muri, il razzismo generano e producono conflitti, odio, violenza, guerra e distruzione. Lo affermano i manuali di educazione permanente al rispetto dei diritti umani, lo affermano gli accordi quadri strutturali europei, lo afferma la legge italiana e la Costituzione, lo afferma la Storia dell’Umanità.

Nella lettera è stato ricordato che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’ organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. (art. 3 Costituzione Italiana).

Le scelte operata dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza della Provincia di Firenze e dalla Rete Ferroviaria Italiana, ovvero impedire l’entrata nelle stazioni o ai binari ai poveri ed ai cittadini di etnia Rom è una non soluzione ai problemi. Non è con le barriere che si potrà restituire Firenze e l’Italia all’Europa ed al Mondo come “fiore all’occhiello” di una rinnovata civiltà. Tali scelte sono illegittime ed ANTI – COSTITUZIONALI. Costruire  sicurezza, economia, morale non è aumento di decifit  ma  politiche del lavoro solide ed efficaci.

Associazione Nazione Rom, la Società Civile Rom, il Consiglio Nazionale Rom hanno denunciato le scelte assunte dagli amministratori del fiorentino ed vertici  Rfi come politiche di razzismo anti Rom: queste scelte hanno aumentato insicurezza, violenze, tensioni, vere e proprie psicosi. Chiesto conseguentemente il ritiro dell’Ordinanza ed il rispetto della Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti a Firenze – UNAR – Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La convocazioni con carattere di urgenza di incontro c/o il Ministero del Lavoro tra Governo, Rete Ferroviaria Italiana, Rappresentanza Società Civile Rom con sostegno Sindacale Nazionale di Cgil – Cisl – Uil un atto dovuto al fine di trovare una soluzione costruttiva e positiva al conflitto sociale ed economico creatosi in Italia ed all’interno e di Santa Maria Novella.


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