Roma è la mostra di Vermeer alle Scuderie del Quirinale, bella anche se mancava lei.
Roma ha i servizi pubblici peggiori che io abbia mai riscontrato in una metropoli. Peggio di Istanbul, che pure molti a fatica definiscono europea. Eppure a Istanbul i mezzi pubblici erano chiari anche a chi, come me, non parla certo turco. A Roma invece è tutto un po’ così, a casaccio. Non parliamo poi della metropolitana, che sennò la confronto a Parigi ed è la fine.
Roma ha angoli ancora tutti da scoprire per chiunque, anche per chi come me la conosce abbastanza bene.
Roma é il mercatino di Piazza Navona, che io me lo ricordavo come una chicca del Natale e invece ho trovato invaso di cineserie.
Roma è la chiesa di San Luigi dei Francesi, sempre bellissima coi suoi tre Caravaggio in bella mostra, ma che si possono ammirare solo se metti una monetina nel congegno di illuminazione a tempo. Francesi très purciari.
Roma è anche Il Mondo di Laura, pasticceria kosher che è una chicca di gusto e golosità per chi come me può mangiare solo prodotti milk free. E questi biscotti sono buoni, credetemi. Non sanno né di terra né di segatura, e non costano nemmeno come un rene al mercato nero.
Roma è sempre magica, e conto di tornare presto. Perché in questa visita mordi e fuggi, veloce come una nuvola che corre nel cielo, troppo breve per fare tutto in una città paralizzata dal traffico.
Ma torno presto, eh.