A Roma, è stato finalmente il giorno di Kevin Costner. Atteso con ansia sin dal giorno della conferenza stampa di presentazione del Festival, il premio Oscar è arrivato nella capitale per prendere parte ad un incontro con il pubblico e per accompagnare la premiére del suo ultimo film da attore, Black and White. La pellicola, che tratta con profondità la delicata tematica del razzismo, è stata accolta con discreto calore dal pubblico e un po’ più freddamente dalla stampa, ma fortunatamente è stato il divo americano ad infiammare letteralmente l’Auditorium. Costner, a Roma con la figlia che ha una piccola parte nel film, si è presentato in conferenza stampa con jeans, gilet e camicia, per poi sfilare sul red carpet elegantissimo in giacca e cravatta. Lo charme è quello di un tempo – gli anni sembrano non passare per lui –, ed anche la simpatia è rimasta la stessa: ha firmato autografi, ha fatto foto con i fan, si è fermato a lungo a parlare con le televisioni e a concedersi ai flash. Lungo il tappeto rosso, il delirio: persone che correvano per non perdersi neanche una foto, ragazzi arrivati con le locandine di tutti i suoi film, donne che non lesinavano commenti sulla sua bellezza. Un entusiasmo poi proseguito anche in sala, all’incontro con il pubblico: al suo ingresso un’ovazione, ogni sua parola un applauso. Sicuramente Costner non dimenticherà questa giornata romana.
Venendo al resto del programma giornaliero, è stato presentato il bellissimo Nightcrawler – Lo sciacallo di Dan Gilroy, con un pazzesco Jake Gyllenhaal. Un film davvero spiazzante ed appassionante che molto probabilmente piacerà all’Academy. Un dramma psicologico camuffato da thriller che riserva continue sorprese e risvolti inquietanti.
E’ stata però una giornata anche ricca di cinema italiano. Nella sezione Cinema d’oggi è passato l’emozionante Biagio, nuovo lavoro del siciliano Pasquale Scimeca, che racconta la storia vera di un uomo, Biagio appunto, e della sua scelta di vita: vivere come un eremita sul Monte Grifone, seguendo i dettami francescani. “Con questa storia volevo comprendere la crisi culturale della nostra società di oggi”, spiega il regista. “Biagio è un riflessi di questo periodo storico, la sua è una vera e propria fuga dalla civiltà dei consumi. E stargli accanto è stata un’esperienza che mi ha segnato”.
Nella sezione Prospettive Italia, sono invece passati due interessanti film prodotti dalla campana I figli del Bronx, Largo Baracche di Gaetano Di Vaio e Ore 12 di Toni D’Angelo. Un documentario e un cortometraggio di genere, due modi diversi per raccontare Napoli. Largo Baracche segue la vita di sette ragazzi dei Quartieri Spagnoli. Vite difficili, piene di ostacoli che Di Vaio ritrae senza filtri, con delicatezza e profondità. “I ragazzi avevano grande voglia di raccontarsi” – ha dichiarato il regista – e così mi sono affidato a loro. Non avevo preparato un preciso disegno del racconto, tutto ha preso vita mentre giravamo, sul campo”. La bellezza del film risiede nella sua autenticità, ma anche nella sua piacevole narrazione, che speriamo possa avere un pubblico anche fuori dai circuiti festivalieri: “Credo di aver realizzato un documentario popolare – ha proseguito Di Vaio – e sono contento che Microcinema si sia interessata al film, crediamo che possa arrivare in sala per febbraio-marzo”.
Ore 12, invece, è un cortometraggio coraggioso e accattivante che strizza l’occhio al cinema di Hong Kong e allo spaghetti western. Un prodotto divertente che, dietro la sua facciata di divertissement, nasconde uno sguardo acuto sulla realtà partenopea. “Volevo anch’io avvicinarmi ad un linguaggio e ad un genere più popolare – ha detto il regista Toni D’Angelo – e con questo corto ho fatto una prova generale per il mio prossimo lungometraggio, un melò-poliziesco sempre ambientato a Napoli. Il titolo sarà Falchi e sarà sempre prodotto da I figli del Bronx“.
A cura di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net