L’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa
Roma, 4 novembre 2013 - In occasione del “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate” il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi BINELLI MANTELLI, ha voluto inviare il seguente messaggio augurale:
“Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Finanzieri e Personale civile della “Grande Famiglia delle Forze Armate”!
Celebrando la ricorrenza del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate desidero, innanzitutto, rendere omaggio alle Bandiere delle nostre Forze Armate, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza; a quei “Tricolore” – simboli identitari per eccellenza – che sono, per ogni Militare, manifestazione viva del proprio impegno e della propria vocazione in uniforme e, per il Paese, espressione delle millenarie memorie e tradizioni di questa nostra grande Nazione.
L’anniversario del “4 novembre” è per tutti noi la ricorrenza per eccellenza, che viene rafforzata nella sua alta valenza evocativa dal valore dell’Unità Nazionale. Nel ricordo della vittoria nella 1^ guerra mondiale, ogni Italiano rinnova il proprio omaggio al coronamento di quel progetto, ambizioso, lungo e difficile, che aspirava a far nascere un’entità statuale, unita ed indipendente, qual è l’Italia che noi oggi conosciamo e alla quale le Forze Armate si asservono.
Quest’anno, in particolare, la ricorrenza assume ulteriore rilevanza nel momento in cui la Difesa e l’intero “Sistema Paese” si accingono alle commemorazioni del “centenario della Grande Guerra”, che dal prossimo anno troveranno compimento in una dimensione pan-europea ed internazionale.
Il 4 novembre di 95 anni fa, cessava sul fronte italiano l’immane tragedia di quel cruento scontro combattuto per la prima volta nelle tre dimensioni e al costo di altissimi sacrifici. L’intera giovane Nazione italiana si mobilitò per uno forzo corale che visse direttamente i fronti di terra, di mare e di cielo, nel logorio di un lungo e cruento conflitto.
Ma il prezzo più alto lo pagarono gli oltre settecentomila Caduti. La parte migliore, la più generosa gioventù, della nostra Nazione.
Ad Essi ci stringiamo oggi nel ricordo per custodirne per sempre la memoria!
Ad Essi si uniscono i Caduti e i Mutilati di tutte le guerre e di tutte le nazionalità e coloro che celebreremo tra pochi giorni – il 12 novembre – in occasione della Giornata del ricordo dedicata ai caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace. Tutti coloro che sono caduti nell’impegno delle Forze Armate del secondo dopoguerra, nei diversi teatri di crisi all’estero per garantire la sicurezza, il rispetto dei diritti fondamentali e l’assistenza delle popolazioni.
Dal Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri Pio SEMPRONI, caduto in Eritrea nel 1950, passando per le 19 vittime dell’attentato di Nassiriya in Iraq del 2003 – del quale proprio il 12 novembre prossimo commemoreremo il decennale –, fino al sacrificio del Maggiore Giuseppe LA ROSA nell’attentato dell’8 giugno scorso a Farah in Afghanistan, i nostri militari hanno pagato un prezzo altissimo nell’adempimento del proprio dovere, in una proiezione avanzata della salvaguardia della stabilità e della pace, per il bene comune.
Un impegno diversificato, che vede oggi le Forze Armate agire con tutte le proprie articolazioni operative e logistiche – terrestri, marittime, aeree e di polizia militare – fianco a fianco ed alla pari con quelle dei Paesi tecnologicamente più avanzati.
Circa 6.000 militari tra Soldati, Marinai, Carabinieri e Finanzieri oggi sono impegnati nell’ambito di 34 missioni in 23 Paesi e nei mari vicini e lontani contribuendo con straordinaria umanità, professionalità, profonda dedizione ed incondizionato senso del dovere alla difesa della pace e della stabilità, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale. A Loro voglio esprimere il mio più affettuoso ringraziamento ed il mio pieno apprezzamento.
L’assoluta mutevolezza di un mondo sempre più globalizzato, ove l’insorgere di crisi e minacce locali è in grado di ripercuotersi in ambienti geografici e sociali distanti e diversi, impone il mantenimento di significative capacità operative da impiegare in consessi multinazionali articolati e complessi. Negli ultimi anni la particolare e gravosa congiuntura economica che investe l’Italia e l’Europa e l’esigenza di riequilibrare il Bilancio della Difesa in un’ottica di sostenibilità e mantenimento di un’adeguata capacità operativa, ha imposto alle Forze Armate di riorganizzarsi in un’ottica di razionalizzazione e di efficientamento, con una particolare attenzione all’integrazione e all’interoperabilità in chiave non solo “interforze”, ma sempre più “interagenzia” e “multinazionale”.
In tale ambito molto potrà valere l’apporto e l’impulso che l’Italia saprà generare in seno all’Unione Europea in occasione del proprio semestre di presidenza nel prossimo anno. Ciò che di positivo potrà essere sviluppato in seno all’Unione non mancherà di produrre analoghi effetti nell’ambito dell’Alleanza Atlantica: “più Europa per una NATO migliore”!
L’esigenza del “fare più con meno” già ci vede tutti coinvolti in un significativo processo di revisione dello strumento militare nazionale che rappresenta l’essenza delle Forze Armate.
So di poter contare su ciascuno di Voi per fare la nostra parte nel contribuire al superamento di queste sfide, testimoni di uno spirito in cui si rifletta, ancora una volta, la determinazione, la fiducia e la forza con le quali il nostro Paese e la nostra Istituzione si sono già resi protagonisti in passato di straordinarie prove di coraggio e di altruismo, pur consapevole dei sacrifici che, in un momento di grave crisi economica, vengono richiesti al personale ed alle famiglie, che ringrazio per la determinante opera di supporto di ogni militare.
Ma l’operatività dello Strumento militare è la summa tangibile della vitalità di una “dimensione più grande”.
Le tante eccellenze che la nostra “prima linea” sa esprimere non sarebbero ciò che sono, non farebbero ciò che fanno, senza il contributo dei tanti altri componenti “la Squadra vincente” della Difesa: i Servizi del Supporto Tecnico, Amministrativo e Logistico, le Componenti Formative e di Addestramento, i Centri di Ricerca, Sperimentali e “di Eccellenza”.
Ed è per questo che, oggi, nell’esprimere la più ampia gratitudine a chi, lontano dai propri affetti, opera nelle missioni e nelle realtà geografiche più lontane e diverse, intendo rendere merito anche al contributo prezioso dei tanti altri che, con impegno partecipe e profondendo preziose energie, fisiche, intellettive ed emozionali, assicurano ogni giorno, dietro le quinte, la necessaria continuità organizzativa ed operativa.
I sentimenti della Nazione verso le Forze Armate sono chiari e forti negli attestati che ricevo ogni giorno.
Alle Forze Armate italiane gli Italiani sono profondamente grati e in Esse riconoscono non solo uno strumento capace di rispondere alle esigenze del Paese, ma anche un importante modello comportamentale all’interno delle Istituzioni.
Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!”