Questo pomeriggio, sorseggiando un tè mentre leggevo un libro, ho ripensato al mio ultimo viaggio a Roma. Era aprile e entrai in questo storico caffè letterario con molta emozione.
Avevo appena visitato la casa del poeta John Keats, a me caro e del quale conservo il ricordo della sua casa a Hampstead. Ho ripensato a quell’epoca in cui gli scrittori, i poeti e gli artisti in generale erano soliti incontrarsi in un caffè e trascorrere insieme del tempo. Discutere e condividere pensieri e parole sull’arte propria e altrui.
Condividere. Parola molto attuale. Il pensiero corre giocoforza ai blog, ai social network e ai forum. Condividere. Così semplice e così immediato nel villaggio globale. Ma, spesso mi chiedo, dov’è finita la profondità, la qualità del messaggio? Il poter guardare in faccia le persone con le quali si condivide e si discorre. Scambiarsi un libro, leggere un proprio componimento. Avere dal vivo un riscontro immediato.
Ci sono momenti in cui vorrei tornare alla lentezza di quei tempi e alla loro autenticità.