ROMA. Gli occhiali da vista non possono essere venduti da
chiunque né ovunque: lo affermano i laureati in ottica e optometria. Alcuni di loro, giunti da ogni parte d’Italia, si sono riuniti per discutere e presentare una proposta per una modifica al decreto legislativo Bersani Bindi (n.46 del 24 febbraio 1977), in materia di occhiali da vista; il disegno di legge, composto da due soli articoli, ha come obiettivo quello di eliminare dal mercato tutti gli occhiali premontati.
Il fatto che siano indifferentemente messi a disposizione di chiunque in base ad un acquisto non preceduto o seguito da un idoneo controllo del dispositivo effettuato da un professionista, quale un ottico o un optometrista, in funzione delle esigenze dell’acquirente, espone ad un inutile rischio la salute e la capacità visiva di chi compra questi prodotti.
Dopo un primo incontro in Senato, il 15 luglio scorso, grazie
al senatore Bartolomeo Pepe del Movimento Base Italia, è stata presentata una
relazione scientifica e tecnica con l’obiettivo di controllare la vendita di
lenti a contatto nonché di tutti i presidi medici legati alla vista, che non
devono essere mescolati insieme con “merendine e detersivi” da supermercato. Una distinzione che serve alla tutela della salute del cittadino oltre che, come spiega il senatore Pepe, della professionalità di chi opera nel settore.
“L’80% dei nostri cinque sensi è rappresentata proprio dalla vista – dichiara l’optometrista Maria Agostino di Cuneo -; non è tollerabile che gli ausili siano alla mercé di chiunque. Andare all’autogrill o dal tabaccaio ad autovisitarsi non solo non è corretto ma può provocare danni permanenti. Noi difendiamo la salute, non gli occhiali di marca.Se hai bisogno di un apparecchio dentale vai dal dentista non alle bancarelle”. Il ddl presentato da Pepe in Senato il 15 luglio scorso, è ancora da assegnare e potrebbe approdare o in Commissione 12° Sanità o in Commissione 10°Industria e Commercio, per poi arrivare in Aula per il voto. Un elemento importante a sostegno dell’azione avviata in Senato, è quello che prenderà il via dal 15 settembre prossimo. Il Movimento Base Italia inizierà con la presentazione di esposti ai Nas, ai Carabinieri e alla Finanza affinché intervengano per il ritiro degli occhiali non a norma, presumibilmente l’80% circa del prodotto in commercio. E non è ancora tutto.
“Il prossimo obiettivo è la creazione di un libretto occhiali
– continua la dottoressa Agostino – che ha lo scopo di indicare la scadenza del
dispositivo medico. Vogliamo istruire le forze dell’ordine affinché possano
rendersi conto se l’occhiale indossato dal conducente sia effettivamente idoneo
a chi lo porta e non sia un prestito improvvisato o una semplice lente neutra, per
finire con il capire se il portatore di lenti a contatto indossi davvero le
lenti. Lo scopo di questo strumento è fare in modo che ogni dispositivo medico
sia accompagnato da un patentino che funzioni come una sorta di codice fiscale
che ne certifica l’idoneità”.
Gli altri professionisti impegnati in questo progetto sono
il dottor Stefano Di Bella, la dottoressa Marta Arlunno, il dottor Sandro
Zanella, il dottor Francesco Smorra e il senatore Bartolomeo Pepe.
di Lara Morano
