La polizia sta effettuando controlli e perquisizioni all’interno del centro di accoglienza “Baobab” di via Cupa, una struttura gestita da volontari che in giugno arrivo’ ad ospitare centinaia di “transitanti”, ben oltre la sua capienza. Si tratta di un tipo di attività svolto anche in altre strutture dello stesso tipo, teso per lo più a identificare i presenti e a verificarne la posizione amministrativa. Quaranta migranti ospitati dal centro sono stati accompagnati all’ufficio Immigrazione per l’identificazione.
(Foto AdnKronos)
Blitz di polizia e carabinieri questa mattina, prima delle 7, nel centro Baobab di Via Cupa che da mesi accoglie i “transitanti” della capitale. Circa 40 migranti ospitati, che non avevano i documenti in regola, sono stati accompagnati dalle forze dell’ordine all’ufficio Immigrazione di via Patini per essere identificati. Si tratta per la maggior parte di maghrebini ma ci sono anche somali, eritrei ed etiopi. Altri 30 migranti sono risultati in regola con i documenti e sono rimasti nel centro. Al blitz stanno partecipando un centinaio di uomini tra poliziotti e carabinieri. Si tratta di un controllo coordinato e programmato per l’identificazione degli stranieri. Le forze dell’ordine hanno sbarrato i due accessi a via Cupa con i blindati. Sulla pagina Facebook “Amici del Baobab” si legge: “Stanno facendo identificazioni di massa”.
All’Adnkronos Roberto, volontario del Baobab, racconta: “Questa mattina intorno alle 6.30 sono arrivati quattro blindati tra Polizia e Carabinieri che hanno chiuso via Cupa da ambo i lati e sono scesi una sessantina di agenti in tenuta antisommossa, l’antidroga con il cane e sono entrati dentro”. ”La loro dichiarazione era di fare un censimento dei migranti presenti, in realtà hanno fatto un giro dentro col cane antidroga e non hanno trovato niente, poi hanno bloccato i migranti qui nella via uno ad uno, e chi non era in possesso di documento o di una richiesta di asilo o chi aveva bisogno di una ulteriore identificazione è stato portato all’ufficio immigrazione di Casal Bertone”.
Le operazioni si sono svolte senza grandi momenti di tensione, “a parte – racconta ancora il volontario - un ragazzo di 17 anni della Guinea Bissau che non parla né francese né inglese, tremava, era spaurito ma un nostro volontario lo ha accompagnato insieme alla Digos all’ufficio immigrazione per dargli un po’ di supporto”.
Nella pagina Facebook degli “Amici del Baobab” si legge che dopo il blitz delle forze dell’ordine è stato indetto un presidio in via Patini 23, sotto gli uffici dell’immigrazione “per portare solidarietà ai migranti e chiedere una politica di accoglienza degna”. (ADNKRONOS)