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Roma Brucia

Creato il 29 gennaio 2011 da Gloutchov
Roma BruciaAvete mai letto un libro che vi incuriosisce a tal punto da intestardirvi per concluderlo anche se è scritto in maniera a voi antipatica? Ecco Roma Brucia.
Secondo di tre romanzi ucronici di Sophia McDougall. Avevo già letto Romanitas, primo capitolo della saga e, ora ho finalmente concluso il secondo (il terzo, almeno per le mie scarse capacità di ricercatore, è introvabile).
Roma non è mai caduta. Roma ha continuato a crescere nei millenni, sino a oggi, divenendo l'impero più potente del pianeta. Al suo fianco, confinanti, ci sono la Sina (che possiede praticamente tutta l'Asia) e la Nionia (che possiede Australia e parte delle terre americane).E' proprio tra Nionia e Roma che si scatenano i primi attriti. Attentati lungo il confine, esplosioni inspiegabili in fabbriche di armi, attriti che si gonfiano come nubi minacciose e che promettono solo una possibile svolta: la guerra!Nel frattempo a palazzo Marco e Una vivono il loro amore con una certa agitazione. C'è bisogno di una mediazione. Il governo romano non è colpevole degli attacchi lungo il confine di Terranova (Un vallo che divide in due l'America e separa i territori Romani con quelli della Nionia). C'è qualche complotto alle sue spalle. Qualcuno che vuole far cadere il regno di Marco per... 
Tra le note dolenti, devo ammettere, c'è lo stile narrativo. Forse è un problema di traduzione, forse invece è voluto per tentare un approccio con un linguaggio leggermente diverso dal nostro per dare l'idea di un italiano ucronico... non so. A ogni modo l'uso della terza persona (egli, ella, essi...), che nel linguaggio odierno è abbastanza desueto, sembra nascere da una traduzione letterale dall'inglese (he, she, it...) dove invece è di uso comune. E' dispersivo quando potrebbe essere più coinciso e, coinciso quando si desidererebbero maggiori ragguagli. Insomma... gira attorno al bersaglio ma non riesce a fare centro.Il finale, poi... dannatamente aperto! Mentre Romanitas poteva essere considerato anche un romanzo autoconclusivo, questo mostra troppo evidentemente il collegamento al terzo capitolo. Certo... è vero che le tematiche affrontate da questo libro hanno una sorta di conclusione ma, le trame sotterranee rimangono tutte aperte, e di conseguenza, viene lasciato sulle spine il lettore.
Leggerò il terzo? Forse... non sono sicuro. La curiosità c'è ma, leggere questo secondo capitolo è stato molto complicato.

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