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Roma, città consumata

Creato il 23 maggio 2013 da Webcla
Roma, città consumata

Roma? E' ormai una città consumata. A due giorni dalle comunali Legambiente svela tutte le criticità di quella che non si può più definire da un punto di vista ambientale una capitale.

Il consumo di suolo procede a ritmo spedito, la raccolta differenziata dei rifiuti arranca su numeri molto al di sotto dei limiti di legge, il trasporto pubblico e' sempre meno competitivo rispetto all'auto privata e le aree pedonali sono le stesse del 2003. E non solo: le fonti rinnovabili sono infatti ancora poco diffuse. E' questa la fotografia scattata dal dossier 'Roma negli anni attraverso i dati di Legambiente'.

Un'indagine che fornisce un'attenta analisi delle performance ambientali di Roma negli ultimi nove anni (2003-2011), estratti dagli ultimi Rapporti di Ecosistema Urbano. Sono questi in sintesi i punti critici della Capitale che, secondo Legambiente, dovranno essere affrontati dal vincitore delle amministrative 2013 di qualsiasi partito.

Una sfida impegnativa perche' il Sindaco che verrà dovrà dunque colmare i ritardi di questi anni, risolvendo prima di tutto le emergenze che continuano a strangolare la citta' come smog, traffico, rifiuti urbani e consumo di suolo. I dati degli ultimi nove anni parlano chiaro: per quanto riguarda le polveri sottili (Pm10) a Roma la situazione resta difficile nonostante i piccoli miglioramenti. Se nel 2003 i valori medi annui erano 47 microgrammi al metrocubo e 48,3 microgrammi/mc nel 2004; nel 2011 la media si attesta a 36,5 microgrammi al metro cubo.

Un miglioramento del dato medio annuo dovuto anche al fatto che sono state modificate piu' volte le ubicazioni delle centraline di monitoraggio. Dato negativo riguarda, invece, il fatto che al 2012 (dati Arpa Lazio) restano con limiti fuori legge 4 centraline su dieci. I rifiuti urbani sono e restano un settore critico per la Capitale, che dai 653 kg prodotti per abitante all'anno del 2003, arriva a 709,2 del 2005, per poi cominciare a scendere in occasione della crisi economica a 646,3 del 2008 e ai 645,7 del 2011. Per quanto riguarda la media nazionale della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti nel 2003 era al 18,3%, e nel 2011 si attesta su una media (ponderata) di 37,9%.

Ma l'obbiettivo normativo del 35% di Rd, fissato per il triennio 2003-2006, e' ancora oggi 'mancato' da 42 capoluoghi di provincia. Invece l'obbiettivo di legge fissato per il 2011 al 60% di raccolta differenziata dei rifiuti e' stato raggiunto solo da 12 citta' capoluogo. Roma e' ancora lontana da entrambi gli obbiettivi di legge attestandosi nel 2011 al 24,2% di rifiuti raccolti in maniera differenziata. Nel 2003 pero' era ferma al 10,5% e dal 2008 (quando era al 19,5% di Rd) e' cresciuta meno del 5%. C'e' poi tutta l'emergenza della discarica di Malagrotta, un invaso di 240 ettari che smaltisce da trent'anni i rifiuti della Capitale (circa 4mila tonnellate al giorno), e dopo numerose proroghe, e' ormai in via di esaurimento.

Quanto al consumo di suolo, negli ultimi quindici anni (1993-2008) a Roma i suoli destinati a usi urbani sono aumentati del 12%, per un totale di 4.800 ettari trasformati. I suoli piu' urbanizzati sono stati quelli agricoli (4.384 ettari persi), a seguire boschi e vegetazione riparia (416 ettari). Nonostante questi dati, analizzando i Piani Regolatori vigenti le previsioni risultano ancora piu' negative. In pratica e' previsto un ulteriore consumo di oltre 6.700 ettari nel Comune di Roma, prevalentemente agricoli.

Si tratta in valori assoluti di cifre raddoppiate rispetto a quanto si e' consumato tra il 1993 ed il 2008, con un consumo di suolo totale pari al 45% dell'intero territorio di Roma. Anche il trasporto pubblico e' uno dei talloni d'Achille di Roma. Negli ultimi anni sono calati i passeggeri trasportati dal sistema di Tpl romano: se nel 2009 erano 541 viaggi per abitante all'anno, nel 2011 sono a passati a 519. Negativi anche i dati sui metri quadrati di suolo destinati ai pedoni romani, fermo dal 2003 ad un ridicolo 0,14 mq per abitante.


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