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Roma: così si attacca il diritto di sciopero

Da Brunougolini
Roma: così si attacca il diritto di sciopero
Grave attacco al diritto di sciopero oggi a Roma. Questo a mio parere è il bel risultato del blocco dei trasporti nella capitale. Decretato (leggo sui giornali) non da Cgil Cisl e Uil bensì da una fantomatica "CambiaMenti M410 che fa capo a Micaela Quintavalle".
 Entro alle 7 del mattino alla stazione metro B Policlinico e non trovo alcun cartello che avvisi di una prossima fermata dei mezzi pubblici. Tutto tranquillo. Poi parlo con alcuni utenti e mi informano che alle 8,30 scatta il fermo. Dovrò tornare a casa a piedi. 
Sento nelle parole di tanti un vero e proprio odio nei confronti di una manifestazione conflittuale un tempo considerata democratica oggi vissuta come un pugno in faccia. L'ira non assale piccoli borghesi sfaccendati, bensì donne e uomini che stanno viaggiando per lavoro. 
Ecco nasce così l'attacco al diritto di sciopero. Non da una legge autoritaria ma da un diffuso, prorompente senso comune. Perche questa gente che oggi veste i panni dei nemici di tranvieri e conducenti non è stata informata di nulla. Non sa perché si sciopera, non sa chi sia Micaela Quintavalle. 
Solo qualcuno ha scoperto su Internet l'annuncio dello sciopero. Non sa che cosa ne pensino i grandi sindacati nazionali. Ecco almeno bisognerebbe imporre nel prossimo futuro non una ennesima gabbia per gli scioperi, ma almeno l'obbligo perentorio per chi organizza le astensioni di affiggere nelle sedi della metro, nelle soste dei bus, ampi cartelli con orari e ragioni della protesta. Perché si possa capire.

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