Come dite? Già questi cassonetti piazzati dovunque in città, sui parcheggi, sulle strisce pedonali, sulle fermate dei bus e sui marciapiedi vi fanno raccapriccio e vi danno tanto l'idea di minidiscariche piazzate agli angoli di ogni strada? Li considerate luoghi perfetti per il rovistaggio che poi alimenta il fenomeno terrificante dei mercatini del rubato e della monnezza? Sono ricettacoli di topi, malattie, gabbiani? Già, avete perfettamente ragione. Ed è per questi motivi che in tutto il mondo occidentale, da Milano a Parigi, da Vienna a Madrid passando per New York i cassonetti, semplicemente, non esistono. Non ci sono. Non vengono utilizzati. Ogni condominio pensa alla propria raccolta attraverso bidoncini conservati all'interno che poi vengono ritirati dall'azienda della nettezza urbana.Una soluzione, beninteso, che viene adottata anche in alcuni parti della città pure a Roma. Sì, ma solo in alcune. In altre zone, incomprensibilmente, la strategia è un'altra. In questi giorni i cittadini dell'Esquilino si sono svegliati con davanti al pianerottolo una pattumiera marrone per fare la raccolta dell'umido. "Bene" hanno pensato i cittadini "sarà l'inizio di una raccolta porta a porta anche perché i nostri palazzi, tutti risalenti a fine Ottocento o a inizio Novecento sono perfetti per ospitare i bidoncini e liberare le strade dai cassonetti". E invece no, niente di più distante dalla realtà.
In maniera del tutto cervellotica Ama in questo Rione e chissà in quali altri quartieri sta promuovendo la "differenziata stradale". Cosa significa? Significa che i cassonetti, invece di diminuire o di scomparire come accade in tutta Europa, aumentano. Da tre tipologie si passa a cinque tipologie. Più spazio pubblico occupato da queste mini-discariche, più spazi per chi rovista, più opportunità per i ratti, più brutturia per la strada. Già, perché i nostri cassonetti, oltre ad essere inopportuni e fuori dal tempo, sono anche brutti.


Ma non è l'unica questione: c'è quella delle sanzioni e della corretta raccolta. Da Madrid a Parigi i bidoncini condominiali hanno tanto di codice a barre e se qualcuno nel condominio 'butta male' si procede alle multe. La cosa, ovviamente, invoglia a comportarsi meglio e a conferire la spazzatura come si deve. A Roma il cassonetto è il luogo dove tutto può accadere, tanto nessuno controlla, tanto nessuno può risalire e così i contenitori sono pieni di roba che pregiudica i processi di riciclaggio, riuso e recupero e i dintorni si riempiono di materassi, televisori, elettrodomestici, reti di letti e quant'altro.

