Tilda Swinton in ‘Snowpiercer’
I miei film di domenica 10 novembre (due all’Auditorium, uno al Barberini).
1) Her di Spike Jonze (Usa). Concorso.
Trionfo doveva essere, e trionfo è stato. Naturale candidato alla vittoria finale (ma tra James Gray e Spike Jonze come sono i rapporti?). Theodore si innamora di Samantha, solo che lei è un OS, un sistema operativo di ultima generazione, una voce, per quanto conturbante (è Scarlett Johansson), proveniente da un device. Vi assicuro che non è la solita invettiva contro la virtualità che si sta mangiando il reale ecc. ecc. Jonze riesce nell’incredibile impresa di raccontarci un amore assolutamente normale nella sua extraordinarietà. Joaquin Phoenix ancora più bravo che in The Master. Voto 8+ (la mia recensione extended version)
2) A Vida Invisivel (La vita invisibile) di Vitor Gonçalves (Portogallo). Concorso.
Fuga di massa stamattina al press screening. In effetti, due ore e dieci del più punitivo cinema lusitano sono una vera prova di sopravvivenza. Per un’ora ci si incazza dal nulla o poco più che succede (un uomo, un suo collega-mentore, una donna sparita che ritorna), poi si vien catturati dalla quieta implacabilità-inesorabilità di questo film. Ritratto di una vita malinconica e triste in una Lisbona fantasmatica, una vita che oggi si bollerebbe con quella volgarissima parola che è depressione, e che è invece è qualcosa di molto più nobile. Voto 7
3) Snowpiercer di Joon-ho Bong (Corea del Sud). Fuori concorso
Dopo il successo internazionale di Mother-Madeo, il coreano Joon-ho Bong ha potuto girare questo post-apocalittico contando su un budget consistente e un cast internazionale, da Chris Evans a John Hurt e Ed Harris, e perfino Tilda Swinton in una parte di cattiva supercamp che i suoi fanatici devoti adoreranno. Dopo la glaciazion che ha colpito e distrutto la terra, un treno viaggia con a bordo gli unici sopravvissuto alla catastrofe. In coda i poveri e gli affamati, in testa i ricchi e godoni, e l’uomo-padrone che quel treno-arca ha progettato. Ci sarà la rivolta degli schiavi, in un film che riporta sugli schermi la lotta di classe come Elysium, solo che questo è molto meglio. Voto 7 e mezzo