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Roma: il (mio) giro delle sette chiese

Creato il 30 marzo 2015 da Viaggimarilore

Roma, lunedì. Eccetto pochissime eccezioni (musei Capitolini, Mercati di Traiano e Museo dell’Ara Pacis) i musei sono chiusi. Che fare allora, in un lunedì a Roma?
Se c’è una cosa che a Roma non manca, sono le chiese. In più questa è  la Settimana Santa, e perdipiù nell’anno del Giubileo straordinario: allora dedichiamo questo lunedì alla visita delle chiese di Roma.
Impossibile visitarle tutte, però. Così ho deciso di selezionare sette chiese, tutte importanti per la storia del Cristianesimo e tutte importanti mete di pellegrinaggio religioso.
Avete presente l’espressione “fare il giro delle sette chiese”? Ecco, l’espressione, che nel comune parlare è diventata proverbiale ed indica un peregrinare da una parte all’altra senza vedere la fine di ciò che si sta cercando di portare a termine, nasce proprio da un pellegrinaggio delle sette chiese principali di Roma, stabilito da San Filippo Neri e che si svolge, tra l’altro, proprio durante la settimana santa.
Il mio giro delle sette chiese non rispetta interamente il percorso di San Filippo Neri: le ultime due chiese del mio percorso, infatti, non hanno niente a che vedere con le altre, ma le ho inserite perché secondo me sono due chiese particolarmente significative di Roma, anche se non necessariamente per motivi prettamente religiosi.
Ecco allora il mio giro delle sette chiese.
San Pietro
La basilica di San Pietro è la culla della Cristianità. Vi basti sapere che sorge sul luogo della tomba dell’Apostolo Pietro, tomba che gli scavi archeologici  (visitabili) hanno portato in luce. Esattamente al di sopra di essa, alcuni metri più su, all’interno della basilica, è posto un enorme ciborio che indica il luogo della santa sepoltura. Milioni di pellegrini visitano la basilica ogni anno. Per entrare bisogna mettersi pazientemente in coda sotto il grande porticato che abbraccia la piazza di san Pietro: un’attesa che, se fatta sotto il sole cocente o sotto la pioggia battente o al freddo e al gelo vale come un vero e proprio percorso di penitenza. Entrare nel tempio della Cristianità è comunque una grande emozione: la basilica è concepita per essere la più grande del mondo, e a riprova di ciò sul pavimento sono segnate le dimensioni delle chiese più importanti del Cristianesimo. La Chiesa è barocca, nell’espressione più eloquente del termine. Tra le opere d’arte al suo interno la più nota di tutte è senz’altro la Pietà di Michelangelo, ma la più amata dai fedeli è la statua di San Pietro, il cui piede è consunto da secoli e secoli di carezze devote.
Santa Maria Maggiore
A pochi passi dalla Stazione Termini, sul colle Esquilino, sorge Santa Maria Maggiore. È una basilica papale, in quanto durante il giubileo viene aperta una porta, la Porta Santa, che resta aperta per tutta la durata del Giubileo, mentre il resto del tempo è sempre chiusa. Santa Maria Maggiore nasce come basilica paleocristiana: lo si riconosce dall’abside, decorato a mosaico. Davanti all’altare, un ciborio indica che al di sotto si trova una reliquia importante per la religione cristiana: il legno della croce di Cristo. I pellegrini possono scendere a pregare su di essa, esattamente come fece papa Pio XI, a ricordo del quale è stata posta una statua: ora il papa prega eternamente la croce di Cristo.

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Santa Maria Maggiore


San Giovanni in Laterano

Presso Porta San Giovanni sulla via Appia, sorge la basilica papale di San Giovanni in Laterano. Anch’essa provvista di una porta santa, presto sarà invasa da orde di pellegrini, mentre in questi giorni è ancora poco frequentata. Sotto al ciborio, davanti al presbiterio, si trova la statua di culto di San Giovanni Battista, mentre le nicchie lungo la navata laterale ospitano le imponenti statue degli Apostoli, ognuno riconoscibile dal segno del proprio martirio.
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L'interno di San Giovanni in Laterano

Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
Ritorniamo nei pressi della Stazione Termini, ed entriamo in Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, la cui pianta e la sua facciata, così particolare, è dovuta al fatto che sorge sui resti imponenti delle Terme di Diocleziano, le più grandi che mai si videro in Roma. La chiesa è nota soprattutto per la meridiana che la attraversa.

San Paolo fuori le mura
Per arrivare a San Paolo fuori le Mura bisogna allontanarsi e andare lungo la via Ostiense. Qui sorge il grande complesso di San Paolo, che sorge sulla tomba di San Paolo, del quale è visibile il sarcofago. Anche san Paolo fuori le mura è una basilica paleocristiana, alla quale è annesso un monastero, ed è nota per la serie di rosoni alle pareri nei quali sono inseriti i ritratti di tutti i papi. C’è anche il ritratto di Papa Francesco, ovviamente, mentre ci sono ancora pochi spazi vuoti.
La chiesa è un trionfo di oro e mosaici, mentre all’esterno il grande quadriportico in marmo davanti alla facciata è un’aggiunta monumentale ottocentesca.

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San Paolo fuori le mura

Fin qui le basiliche papali, ma se vogliamo davvero fare il giro delle sette chiese, ne devo aggiungere altre due. Allora procediamo.
San Clemente
La basilica di San Clemente non è tanto un simbolo della Cristianità al pari delle altre Chiese fin qui incontrate, quanto piuttosto un documento importante per la storia e l’archeologia di Roma, nel quale si legge bene il passaggio dalla Roma di età imperiale a quella cristiana. Sotto la basilica infatti anticamente sorgeva addirittura un mitreo, cioè un luogo di culto dedicato al dio Mitra,una divinità orientale al cui culto solo in pochi potevano accedere. La chiesa è nota soprattutto per i suoi affreschi di età paleocristiana, nei quali si narrano le storie di San Clemente.
Santa Maria in Trastevere
Tutte le chiese di cui ho parlato hanno in comune le antichissime origini. Di alcune, come San Pietro, non si coglie più nulla, e nulla rimane della basilica costantiniana, voluta appunto dall’imperatore Costantino che la volle edificare sulla tomba di Pietro. Santa Maria in Trastevere ha mantenuto il suo aspetto di chiesa paleocristiana, poi rinnovata nel XII secolo, con la facciata decorata da un mosaico e un nartece, ovvero uno spazio porticato, che introduce alla chiesa vera e propria. La chiesa sorge nel cuore di Trastevere, quartiere dal quale è lontana la Roma monumentale, ma tutto assume una dimensione più intima, più a misura d’uomo. E anche la chiesa rispetta questa dimensione più intima, al centro della piazza sulla quale si affaccia.

Eccoci al termine di questo giro. Approfitto di questo post per augurare buona Pasqua a voi e a tutti i pellegrini che saranno a Roma domenica e in occasione del Giubileo!


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