Napoli, nll’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del comandante delle Fiamme gialle di Livorno, Fabio Massimo Mendella e del commercialista napoletano Pietro De Riu, sono in corso perquisizioni alla sede del Comando generale della Guardia di finanza a Roma. L’indagine dei pm Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodcock vedrebbe tra gli indagati per una presunta corruzione anche il generale Vito Bardi.
Il reato contestato al generale Vito Bardi, comandante in seconda della Guardia di Finanza, e’ corruzione. A quanto si apprende, sarebbero vicende ‘collaterali’ a quelle per le quali si e’ indagato e che hanno portato questa mattina all’arresto del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Livorno Fabio Massimo Mendella e del commercialista napoletano Pietro De Riu.
Vito Bardi era gia’ finito nel registro degli indagati dalla procura di Napoli nel 2011 nell’indagine ribattezzata P4, che porto’ in carcere, Alfonso Papa, ex parlamentare del Pdl, per le accuse di favoreggiamento e rivelazione di segreto. La sua posizione pero’ fu archiviata dal gip su richiesta dello stesso pm Henry John Woodcock. Concorso in concussione e rivelazione di segreto d’ufficio.
Sono le contestazioni, a vario titolo, per il comandante provinciale della guardia di finanza di Livorno, colonnello Fabio Massimo Mendella e un commercialista napoletano, Pietro De Riu, destinatari di misura cautelare emessa dal gip di Napoli nell’ambito di un’inchiesta sulla dazione di un milione di euro da parte di imprenditori napoletani per evitare verifiche ed accertamenti fiscali negli anni fra il 2006 e il 2012, nei quali il colonnello della Guardia di Finanza era al comando provinciale partenopeo come responsabile del settore verifiche, e poi trasferito al comando provinciale di Roma. Per i pm napoletani, proprio in occasione di questo trasferimento, sarebbe stata anche trasferita la sede di una holding, la Gotha Spa, oggetto di una verifica pilotata svolta proprio dalla sezione comandata da Mendella. (AGI)