La statua di Pasquino langue muta,
non scocca più satiriche frecciate.
Dei Belli l’ironia feroce e arguta
s’è estinta, e le Eccellenze sono grate.Né quella di Trilussa sbircia astuta
dove piazzare rime più garbate
onde schivar la Legge nerboruta
del Fascio e delle sue manganellate.Purtroppo oggi è così, non ci si scappa,
son tempi che nemmeno più il letame
dà fiori, ma sintetici diamanti.Chi scrive lo fa solo per la pappa
e sbava sulle fogne del Reame.
Oggi, i Flaiani graffiano coi guanti.
Magazine Attualità
Roma: la satira non abita più qui – Un sonetto di Jena Camuna
Creato il 13 ottobre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornaliI suoi ultimi articoli
-
ENCICLOPEDIA DELLA SARDEGNA NURAGICA di MASSIMO PITTAU – ESTRATTO
-
Enciclopedia della sardegna nuragica di massimo pittau
-
Quello che il renzismo non dice (183) – Dal Caso Boschi al Caso Verdini, o della legittimazione dell’etica politica flessibile. E sulla responsabilità storica sulla spalle della minoranza DEM.
-
Il maestro del volgare – Brunetto Latini, Poesie