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Roma, Marino dà l’addio: “26 le coltellate, ma il mandante è unico”

Creato il 30 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Ignazio Marino è decaduto dalla carica di Sindaco di Roma. Dopo l’annuncio di ieri del ritiro delle dimissioni, oggi 26 tra consiglieri Pd e di opposizione hanno lasciato lo scranno dell’Aula Giulio Cesare. Le firme di dimissioni necessarie per porre fine alla consiliatura del Comune di Roma, infatti, sono state raccolte e presentate ufficialmente in Campidoglio.

Ignazio Marino, ex sindaco di Roma (Foto © Carmelo Daniele 2014 - romadailynews.it)

Ignazio Marino, ex sindaco di Roma (Foto © Carmelo Daniele 2014 – romadailynews.it)

Roma, Marino dà l’addio: “26 le coltellate, ma il mandante è unico”. ”La crisi politica che si è aperta al Comune di Roma auspicavo si potesse chiudere nell’aula in modo da poter spiegare con un dibattito chiaro e trasparente cosa stesse accadendo, invece si è preferito andare dal notaio. Questo è segno di una politica che discute e decide fuori dalle sedi democratiche, riducendo gli eletti a meri soggetti che ratificano decisioni assunte altrove”. CosìIgnazio Marino nel corso della conferenza stampa convocata in Campidoglio nel giorno delle dimissioni di 26 consiglieri che hanno fatto decadere giunta e Consiglio.

“Io avrei parlato anche al Partito Democratico”, partito “in cui ho creduto” e che “oggi più mi ha deluso per i comportamenti, perché ha rinunciato ad agire nei confini della stessa democrazia negando il proprio nome e il proprio dna”, ha detto ancora Marino. Poi riferendosi a Renzi ha spiegato: “Con lui non ho avuto nessun rapporto nell’ultimo anno”. E poi ha detto ancora che “è come se un familiare mi avesse accoltellato”, ma a chi mi ha accoltellato sono “26 persone, con nomi e cognomi, mentre il mandante è unico”. ”Si può uccidere una squadra ma non si possono fermare le idee”, ha detto, concludendo il suo discorso, tra gli applausi e i cori “sindaco, sindaco”. L’ormai ex sindaco capitolino nel pomeriggio aveva preso atto delle dimissioni di 21 membri ella maggioranza e 5 delle opposizioni, arrivate dopo l’annuncio di ieri del chirurgo, che aveva ritirato le sue dimissioni.

Lo scioglimento del consiglio potrebbe avvenire già oggi, domani la nomina del commissario. Al Campidoglio, sono state depositate le 26 firme raccolte dai consiglieri capitolini necessarie per arrivare allo scioglimento del Comune di Roma.

Altre brutte notizie stamane per Ignazio Marino anche dal fronte giudiziario: la Procura di Roma, infatti, lo ha iscritto nel registro egli indagati per il reato di peculato in relazione all’utilizzo della carta di credito, assegnatagli dall’amministrazione comunale, per le cene di rappresentanza o istituzionali. Non solo: Marino, stando a quanto riferito ieri dal suo difensore, e’ poi sotto inchiesta per truffa in relazione alla onlus ‘Imagine’, fondata dal chirurgo Dem nel 2005, per presunte irregolarita’ legate a dei contratti di collaborazione. E dopo Che Guevara, Marino cita Salvador Allende: “Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato”.


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