Al via il Giubileo della Misericordia in piazza San Pietro. Papa Francesco presiederà la cerimonia di apertura dell’Anno Santo straordinario, cerimonia all’insegna della sobrietà. Un quarto d’ora prima della celebrazione, il Pontefice ha ricevuto le delegazioni. Presente il capo dello Stato, Sergio Mattarella, con la figlia Laura, c’è anche il premier Matteo Renzi con la moglie Agnese. Cinquant’anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano II, quindici anni dopo l’ultimo Anno Santo presieduto da papa Wojtyla, duecentosettanta giorni dopo l’annuncio a sorpresa di un Giubileo straordinario, il Giubileo dedicato alla Misericordia che Bergoglio ha voluto aprire in maniera significativa in Centrafrica, a Bangui. Oggi l’ufficializzazione dell’Anno Santo in piazza San Pietro. I varchi su via della Conciliazione sono stati aperti dalle 6.30. Al rito è presente anche il Papa Emerito Bendetto XVI.
Il rito, per esprimere l’universalità della Chiesa, è multilingue, sia nelle letture proclamate in spagnolo, italiano e inglese, sia nelle preghiere dei fedeli, che saranno in cinese, arabo, francese, swahili e malayalam. La messa è stata preceduta alle 8.20 dal suono delle campane e poi dalla recita del rosario. In piazza anche le delegazioni che, secondo il cerimoniale, sono state salutate dal Pontefice intorno alle 9.15, all’interno della basilica, presso la cappella della Pietà. La delegazione italiana è guidata dal presidente Sergio Mattarella, presente anche il premier Matteo Renzi.
Folla di fedeli per il Papa, no paura solo gioia. Era ancora buio quando i primi fedeli si sono messi in fila su viale della Conciliazione. Nonostante l’aria frizzantina, non hanno voluto rinunciare all’apertura della Porta Santa di San Pietro. Dopo poco la fila era molto lunga, ordinata, composta, lungo le transenne precedentemente disposte dalle forze dell’ordine. Minaccia pioggia su Roma ma i volti, seppur stanchi, sono contenti ed hanno espresso soddisfazione per essere presenti in questo giorno, essere testimoni ancora una volta dell’operato di Papa Francesco. ”Non potevo mancare”, ci dice una bella signora di mezza età. “Questo Pontefice lo sento più vicino, per me è uno di famiglia…”. In fila anche religiosi, che pregano sottovoce con il rosario in mano. “Avrei voluto fare il vero pellegrinaggio – esclama una suorina, riferendosi al viaggio che alcuni pellegrini hanno affrontato da Siena e Assisi – ma ho un po’ di acciacchi e me lo hanno sconsigliato”.
Ma nessuna paura di eventuali attacchi? “Ma no… siamo qui per un giorno di gioia”, dice un signore e un ragazzo, sorridendo, rassicurano: “Ci sono tanti controlli…”. La paura non sembra infatti un sentimento prevalente. La stretta sulla sicurezza si sente ma si sopporta, “è normale con un afflusso di persone così enorme”, sottolinea un religioso. Verso Porta Cavalleggeri, alla sinistra del colonnato la fila è ancora più numerosa. Molti i disabili in carrozzella e si procede lentamente verso i controlli, le perquisizioni.